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E SO’ PROBLEMI – CALA LA PRODUZIONE MONDIALE DI SALMONE – IN SCOZIA I PIDOCCHI COLPISCONO UN ALLEVAMENTO SU DUE. PER COMBATTERLI, PIOGGIA DI ACQUA OSSIGENATA – IN CILE SONO MORTI 25 MILIONI DI PESCI NEGLI ALLEVAMENTI – IN 40 ANNI, LA RACCOLTA IN CATTIVITA' E’ AUMENTATA DAL 5 AL 50%
Vittorio Sabadin per La Stampa
La produzione globale di salmone sta calando rapidamente, mentre la domanda continua a crescere. Il risultato è un aumento dei prezzi che ha toccato anche l’80% per le qualità più pregiate, unito a una forte preoccupazione per i danni che gli allevamenti intensivi stanno producendo all’ecosistema marino, fino a mettere in pericolo la stessa sopravvivenza della specie.
Negli ultimi mesi, la mortalità dei salmoni negli allevamenti ha toccato livelli mai visti prima. In Scozia, un pesce su sette muore nelle vasche e l’indice medio di mortalità è passato dal 7% del 2014 al 14% dello scorso anno. Nel 2016 la raccolta dei salmoni scozzesi è diminuita del 6%, ma in Cile questa percentuale ha toccato il 20%, con 25 milioni di salmoni morti nelle vasche.
La colpa è dei parassiti e delle infezioni che trovano una facile via di propagazione nell’affollato ambiente degli allevamenti. In particolare i pidocchi marini, dei quali i salmoni si liberano facilmente allo stato selvaggio nuotando nelle acque pure di fiumi e oceani, attaccano i pesci d’allevamento senza che niente li ostacoli. In Scozia, ha rilevato il Daily Mail, gli allevamenti affetti da pidocchi erano il 28% nel 2014 e sono diventati il 49% un anno dopo, quasi uno su due.
Ma i pidocchi marini non sono il solo problema. Gli allevamenti diffusi negli estuari nei fiordi della Scozia, della Norvegia e di molti altri paesi diffondono altri parassiti e virus che contaminano anche le specie selvagge, riducendone la popolazione. Torrenti nei quali fino a pochi anni fa si potevano pescare centinaia di salmoni a stagione ora ne sono quasi privi, anche a causa dell’inquinamento costiero causato dagli allevamenti.
orso bruno a caccia di salmone
La propagazione delle pulci d’acqua è stata combattuta versando nell’acqua perossido di idrogeno (acqua ossigenata) in quantità notevoli: 20 milioni di litri solo in Scozia. A questo si aggiungono i pigmenti che favoriscono la colorazione rosa della carne e altre sostanze inquinanti sempre presenti in un allevamento affollato. Solo recentemente si è pensato di immettere nelle vasche pesci pulitori come i labri, che si nutrono anche di pidocchi marini, per ricostituire un ambiente un po’ più vicino a quello naturale.
La crisi degli allevamenti di salmone è la tipica crisi di un’industria cresciuta più della capacità dell’ambiente di sopportarla e se vorrà sopravvivere dovrà trovare soluzioni più ecosostenibili di quelle che puntano a fare crescere 50.000 pesci in una sola vasca. In 40 anni il pesce allevato che consumiamo è passato dal 5% al 50% del totale e i consumatori hanno il diritto di sapere che cosa accade negli allevamenti dai quali arriva il loro cibo. Ma molti temono che, se lo sapessero, non lo mangerebbero più.
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