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COLPO DI SPADA - “SONO STATO PROVOCATO”: HA RISPOSTO COSI’ AL GIP ROBERTO SPADA SOTTO INTERROGATORIO PER L’AGGRESSIONE AL GIORNALISTA RAI - ENTRO 48 ORE IL GIUDICE DOVRÀ CONVALIDARE O MENO L’ARRESTO - L’ACCUSA È DI LESIONE E VIOLENZA AGGRAVATI DAL METODO MAFIOSO PER FUTILI MOTIVI
Da La Stampa
«Sono stato provocato». Così Roberto Spada, fermato dopo l’aggressione al giornalista della Rai e del suo cameramen davanti alla sua palestra a Ostia, ha ammesso i fatti davanti al gip Anna Maria Fattori che lo ha interrogato nel carcere romano di Regina Coeli e ha precisato di aver “risposto” in quella maniera alle insistenze del reporter che lo incalzava con domande sulla politica, in vista del prossimo ballottaggio.
Il giudice si è riservata di decidere sulla convalida del fermo: avrà 48 ore. L’atto istruttorio è durato circa due ore. L’uomo dovrà rispondere di lesione e violenza aggravati dal metodo mafioso per futili motivi. Il fascicolo è nelle mani dei pm Giovanni Musarò e Ilaria Calò.
L’aggravante del metodo mafioso, senza la quale non sarebbe scattato il fermo di ieri sera da parte dei carabinieri di Ostia, deriva secondo gli inquirenti dal contesto nel quale l’aggressione è avvenuta e, soprattutto, dalla platealità con la quale Spada ha voluto dare una prova di forza sul ’suo’ territorio, davanti agli abitanti del quartiere.
La famiglia Spada - secondo gli inquirenti - rappresenta da anni una realtà criminale emergente e al momento dominante sul territorio di Ostia. Stando ad alcuni collaboratori di giustizia, le cui dichiarazioni sono riportate nel decreto di fermo emesso dalla Dda a carico dell’indagato, Roberto Spada farebbe parte del clan e sarebbe un soggetto «che comanda e che può dare ordini».
Intanto proseguono le indagini. Gli inquirenti stanno analizzando i video delle telecamere di sorveglianza di zona per individuare e fermare anche il secondo aggressore. I fatti risalgono a martedì: il giornalista Daniele Piervincenzi e il cameraman Edoardo Anselmi si recano presso la palestra della quale Spada è titolare, a Ostia, chiedono di lui e lo intervistano sugli esiti delle elezioni municipali e sui rapporti tra CasaPound e il clan Spada.
L’uomo prima risponde con apparente calma, e anzi invita il giornalista a entrare e visitare la palestra. Quando tornano in strada la chiacchierata continua per pochi minuti, fino a che, improvvisamente, Spada sferra una testata all’intervistatore fratturandogli il setto nasale. Poi insegue i due giovani insieme a un secondo uomo, in via di identificazione, le vittime vengono colpite con un bastone e nuovamente ferite: il cameraman riporterà un trauma cranico.
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