DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Filippo Facci per “Libero Quotidiano”
Ecco qua la classica notizia ambigua con un commento ambiguo, pronti via: all’Ucciardone di Palermo hanno allestito uno spettacolo burlesque per i detenuti. C’è l’emergenza carceri - altro tema che Mattarella non ha menzionato, a proposito - ma nel penitenziario borbonico in compenso hanno sfilato curve femminili e paillettes, piume e lustrini, semi-spogliarelli per la gioia infoiata di galeotti con gli occhi fuori dalle orbite: «Stasera tutti i bagni occupati», hanno urlato ai secondini durante lo spettacolo, «è meglio che bussate prima di fare la conta».
Il burlesque è una danza maliziosa e sicuramente per adulti, e a rimirare una «danzatrice in abiti succinti» (l’espressione è delle guardie) c’erano anche alcuni detenuti della sezione di massima sicurezza, la Nona. Ma il problema non è la sicurezza, e neppure una morale regredita secondo la quale i carcerati debbano soffrire a pane e acqua. Il problema è che a contenere i detenuti allupati, al solito, c’erano agenti penitenziari spesso costretti a condizioni di lavoro mortificanti: pochi, malpagati, costretti a turni massacranti e magari con variabili umilianti come dover badare a detenuti che all’apparenza ricevono più attenzioni di loro.
L’estate scorsa, durante una rassegna di film, ai detenuti venivano distribuiti gelati mentre le guardie dovevano patire la sete, perché il punto ristoro era stato chiuso. A capodanno i carcerati - non le guardie - hanno ricevuto lasagne e panettoni e cannoli. Insomma, va da sé che il sindacato degli agenti (Sippe) abbia parlato di «spettacolo inopportuno» per il burlesque e più in generale di «trattamento da hotel a cinque stelle che non possiamo accettare, se dall’altra gli agenti sono costretti a lavorare al gelo per la mancanza di riscaldamento». Il sindacato in sostanza se la prende con la direzione del carcere, e l’ambiguità della notizia è tutta qui: perché da un lato è difficile dargli torto, ma dall’altra ce l’hanno in pieno. Già. Perché i sacrosanti problemi della polizia penitenziaria non sono legati in alcun modo alle politiche di trattamento dei detenuti.
Non c’è la legge dei vasi comunicati, non è che dare agli uni toglie agli altri, non siamo tornati ai tempi del Grand Hotel Ucciardone quando i mafiosi pasteggiavano a champagne: anche perché lasagne e panettoni sono stati offerti da privati per le festività, lo Stato non ha speso una lira. Ecco, magari gli spettacoli di burlesque si potrebbe evitarli per mera inopportunità o per ragioni di ordine pubblico: è come distribuire Viagra, in redazione non potevamo crederci.
E infatti, verificando, è venuto fuori che il burlesque era una parentesi dentro uno spettacolo teatrale: da evitare anche quello, è stato un errore, ma non può essere la scusa per legittime rivendicazioni salariali. Ha detto il sindacato: «Il trattamento fa a pugni con le condizioni di difficoltà in cui versano gli agenti... tutte queste cose insieme fanno sembrare l’Ucciardone un hotel a cinque stelle... le lasagne e i pasticcini sono arrivati da una nota pasticceria, e a nostro parere è più opportuno che questo tipo di generi entrino attraverso la Caritas o altre associazioni. L’amministrazione ha il dovere di contemperare anche le esigenze del personale, con i poliziotti che lavorano otto ore al giorno in condizioni di difficoltà». Mah.
Il discorso continua a non essere chiaro. Sembra una strizzatina d’occhio al qualunquismo più sbrigativo, quello dei carcerati che hanno anche la tv a colori (che poi le tv sono tutte a colori da vent’anni) anziché soffrire alla Caienna con la palla al piede. Ma la verità è che in galera si sta male, molto male, e un gelato a Ferragosto serve comunque a poco. Farne una guerra tra poveri serve ancora a meno, e, per dirla pomposamente, diventa soltanto un’interferenza con le politiche di un’amministrazione penitenziaria. Con il rischio, peraltro, che certe istituzioni - notoriamente geniali - possano accontentare il sindacato: e concedere uno spettacolo di burlesque anche a loro.
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