levato boettcher savi

"QUEI DUE NON LI PERDONERÒ MAI" – PARLA STEFANO SAVI, SFIGURATO PER ERRORE CON L'ACIDO DA MARTINA LEVATO E ALEXANDER BOETTCHER: “HO SMESSO DI TORMENTARMI. E’ ANDATA COSI’. NON SI TORNA INDIETRO” - HA SUBITO 44 INTERVENTI: "PER RESTITUIRMI IL MIO ASPETTO, LAVORANO I MEDICI. A GUARIRE LA TESTA INVECE È IL TEMPO CHE PASSA” – BOETTCHER GLI HA SCRITTO UNA LETTERA MA LUI…

stefano savi

Estratto dell'articolo di Franco Vanni per la Repubblica

 

Non era lui che cercavano. Nella notte fra il 1 e il 2 novembre 2014, Martina Levato e il suo compagno Alexander Boettcher hanno raggiunto sotto casa Stefano Savi, allora venticinquenne, e gli hanno gettato in faccia acido per uno scambio di persona. Lo conferma una sentenza di Cassazione. A gennaio Stefano di anni ne compirà trenta. Si è sottoposto a 44 interventi di chirurgia plastica, e altri lo attendono. «Ho visto cambiare per due volte la faccia che ogni mattina vedo nello specchio - racconta - prima il trauma di vedermi sfigurato. Poi il sollievo di realizzare che con fatica, intervento dopo intervento, quel volto sta tornando a essere il mio».

 

stefano savi

Come sta?

«Sempre meglio. Rido, vivo. E ho smesso di pensare a quella notte. Non mi tormenta più nemmeno il senso di ingiustizia di essere stato colpito per errore. È andata così, non si torna indietro. Per restituirmi il mio aspetto, lavorano i medici. A guarire la testa invece è il tempo che passa».

 

MARTINA LEVATO

Ha ripreso gli studi in Economia, che dovette lasciare a tre esami dalla laurea dopo l' aggressione?

«Per studiare non ho vista sufficiente. Il prossimo settembre dovrò sottopormi a un trapianto di cornea all' occhio sinistro, il più colpito. Fino ad allora, le mie giornate saranno scandite dal collirio, in blocchi da due ore».

 

Prego?

«Ogni due ore devo mettere le gocce, i flaconi devono essere conservati in frigorifero. Fuori casa ho un' autonomia di centoventi minuti, poi devo rientrare. Esco soprattutto la sera. Sono positivo, penso che un giorno tutto questo finirà. Ho imparato a non avere fretta».

 

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La Cassazione ha inflitto condanne pesanti ai suoi aggressori.

LEVATO BOETTCHER IPHONE

«Sono contento per i miei avvocati, Benedetta Maggioni e Andrea Orabona, che nel processo hanno messo il cuore. Per il resto, la galera è un problema di chi mi ha fatto del male, non mio. A volte mi chiedono se li perdono, ma è una domanda vuota. Devo pensare alla mia vita, non alle loro».

 

Boettcher e Levato si sono scusati con lei?

«La Levato ha sempre negato di avere partecipato all' agguato. Boettcher mi ha inviato una lettera. Non l' ho aperta. I messaggi che leggo sono quelli di chi da anni mi scrive su Facebook per darmi forza, per dirmi di non mollare. Molti nemmeno li conosco, ma sono grato a tutti».

stefano savi

 

I risarcimenti decisi dai giudici sono arrivati?

«So che sembra incredibile, ma non lo so di preciso. Non credo, non tutti. Penso a stare bene, i soldi c' entrano poco. Chi ha avuto un' esperienza come la mia sa di cosa parlo. Le priorità cambiano».

 

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Per lei quell' appiglio cosa è stato?

LEVATO LADY ACIDO

«I miei amici. Mio fratello gemello, che fisicamente non mi è mai somigliato ma di cuore è come me. E i miei genitori, che sono delle rocce. Mio padre Alberto c' è sempre stato nei momenti più duri, anche nelle aule dei processi. Ancora non mi sento pronto per cominciare una relazione con una ragazza, ma so che verrà il momento. Nella vita contano la forza di volontà e l' essere aperti agli affetti. Quando ci sono entrambe le cose, niente è impossibile».

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