steve witkoff vladimir putin

MA ALLORA ‘STI TRUMPIANI SO’ COJONI PER DAVVERO – SECONDO IL TABLOID TEDESCO “BILD”, NEL COLLOQUIO DEL 6 AGOSTO CON IL PRESIDENTE RUSSO, L'INVIATO SPECIALE USA STEVE WITKOFF AVREBBE FRAINTESO LA RICHIESTA RUSSA DI "RITIRO PACIFICO" DELLE FORZE UCRAINE DA KHERSON E ZAPORIZHZHIA, INTERPRETANDOLA COME UN'OFFERTA DI MOSCA DI RITIRARE LE PROPRIE TRUPPE DALLE STESSE REGIONI - IL CREMLINO, SOTTOLINEA “BILD”, NON HA CAMBIATO IDEA: VUOLE IL PIENO CONTROLLO DELLE REGIONI DI DONETSK, LUGANSK, ZAPORIZHZHIA, KHERSON (E NON SOLO LE PARTI GIÀ OCCUPATE) E LA CRIMEA COME CONDIZIONE PER LA FINE DEL CONFLITTO…

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PUTIN E WITKOFF AL CREMLINO

(ANSA) - BRUXELLES, 09 AGO - A una settimana dal summit in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin, spunta un giallo sulla reale intesa verso un possibile accordo di pace sull'Ucraina. Secondo quanto riferito da Bild, nel colloquio del 6 agosto con il presidente russo, l'inviato speciale Usa Steve Witkoff avrebbe frainteso la richiesta russa di "ritiro pacifico" delle forze ucraine da Kherson e Zaporizhzhia, interpretandola come un'offerta di Mosca di ritirare le proprie truppe dalle stesse regioni.

 

la stretta di mano tra vladimir putin e steve witkoff

Il Cremlino, sottolinea il tabloid tedesco, non ha modificato la sua posizione: ottenere il pieno controllo delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson (e non solo le parti già occupate delle stesse regioni) e la Crimea come condizione per la fine del conflitto. L'unica apertura riguarderebbe "cessate il fuoco settoriali" su infrastrutture energetiche o grandi città lontane dal fronte.

 

Putin non sarebbe disposto a interrompere le offensive nemmeno a fronte dell'offerta Usa di revocare gran parte delle sanzioni e avviare nuovi accordi commerciali. Tuttavia, alcune parole pronunciate da Mosca sarebbero state erroneamente lette dall'inviato speciale come un segnale di apertura. "Witkoff non sa di cosa sta parlando", ha affermato un alto funzionario ucraino alla Bild, una valutazione che sarebbe condivisa anche in ambienti governativi di Berlino.

 

steve witkoff vladimir putin

Nella teleconferenza di giovedì con i partner europei, la delegazione Usa - composta da Witkoff, Marco Rubio e J.D. Vance - sarebbe apparsa "caotica e divisa", scrive ancora il tabloid, con l'inviato giudicato "sopraffatto e poco preparato" e con divisioni interne sul coinvolgimento dell'Ue nei negoziati, con il segretario di Stato più favorevole degli altri due a tenere aperto il dialogo con gli europei.