angelo sticchi damiani - presidente aci

STICCHI NON SI STACCA DALLA POLTRONA - ANGELO STICCHI DAMIANI, PRESIDENTE DELL'AUTOMOBILE CLUB D'ITALIA DAL 2012 (APPENA RINVIATO A GIUDIZIO DI FALSO PER OMESSA DICHIARAZIONE DEI REDDITI), VUOLE FARSI RIELEGGERE ALLA GUIDA DELL'ACI PER LA QUARTA VOLTA, IN BARBA ALLA LEGGE DEL 1978 SUGLI ENTI PUBBLICI, CHE STABILISCE UN MASSIMO DI DUE CONFERME - AVVISATE MALAGO', AL TERZO MANDATO COME PRESIDENTE DEL CONI, A CUI NON È STATA CONCESSA LA RIELEZIONE...

Estratto dell'articolo di Lorenzo Vendemiale per “Il Fatto Quotidiano”

 

Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci

L’Automobile Club d’Italia, colosso da oltre un milione di soci e 400 milioni di fatturato, per metà ente pubblico e metà Federazione sportiva, è speciale. Tanto che il suo presidente vuole farsi rieleggere per la quarta volta. Ignorando le leggi che regolano sia i primi, sia le seconde.

 

Angelo Sticchi Damiani è in carica dal 2012, rieletto nel 2016 e nel 2020, fresco di rinvio a giudizio con l’accusa di falso per omessa dichiarazioni di redditi. Questa è un’altra storia, ma si intreccia con la tempistica delle urne, convocate in fretta e furia il 16 ottobre: se tutto andrà secondo i piani, per la prima udienza lui avrà già iniziato il quarto mandato. Lo statuto sembra consentirlo: dice semplicemente che “può essere confermato”, senza limiti.

Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci

 

Ci sarebbe un dettaglio: la legge del 1978 sugli enti pubblici stabilisce un massimo di due conferme. Che anche l’Aci sia compreso è evidente, dal momento che nell’ultimo decreto di Mattarella quella norma è citata tre volte. Ma l’Aci se ne infischia, lo ha già fatto in passato quando l’ex n. 1 Alessi arrivò a quota 5.

 

Sticchi Damiani non vuol essere da meno. L’Aci ignora il limite sugli enti pubblici perché si sente federazione sportiva, ma non rispetta manco il quorum del 66% fissato dal governo per i presidenti oltre il terzo mandato. Una prescrizione mai recepita dall’ente, che si appella al decreto Pescante 2004 secondo cui risponde solo al proprio ordinamento.

Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci

 

[...] La rielezione da candidato unico (a un certo punto era circolato il nome di Geronimo La Russa, presidente dell’AutoClub Milano e figlio di Ignazio) è scontata. Poi però dovrà passare dal Parlamento e dal Quirinale: al riguardo è stata presentata un’interrogazione parlamentare.

 

La diatriba ha uno spettatore interessato: Giovanni Malagò, l’unico dirigente rimasto giù dal carro della rielezione, concessa alle Federazioni e non al Coni proprio perché ente pubblico. Il collegamento con Sticchi Damiani già circola e anche Malagò lo sa: “C’è una differenza, il Coni ha nel suo statuto il limite, noi no”, confida Sticchi Damiani agli amici.

 

Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci

Un modo per smarcare il proprio destino da quello più ingombrante del n. 1 dello sport. Ma se la rielezione di Sticchi Damiani dovesse essere ratificata in barba a due leggi, Malagò avrà un altro argomento.

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