A TORINO MADDALENA-SHOW PER L’ADDIO DI CASELLI ALLA MAGISTRATURA: ‘‘TU SEI SCESO AL SUD PER COMBATTERE LA MAFIA. E I MAFIOSI PUR DI SALVARSI, SONO DOVUTI EMIGRARE AL NORD”

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Massimiliano Peggio per ‘La Stampa'

Ringraziamenti e ironia. Concentrare 46 anni di carriera in magistratura in una cerimonia, benché solenne, è impresa titanica. Soprattutto se il «pensionando» è Gian Carlo Caselli, un uomo che ha toccato con mano gli abissi giudiziari italiani, dalle Brigate Rosse alla criminalità organizzata. Ieri, al Palazzo di giustizia, il procuratore capo di Torino ha salutato i «suoi» magistrati, i collaboratori della polizia giudiziaria, gli impiegati del ministero, gli avvocati, i giudici, gli amici di Libera, i ragazzi delle scorte che lo proteggono dal 1974. A fine mese andrà in pensione.

Il saluto
«Se dovessi dire tutto quello che mi si affolla nella mente e nel cuore - ha detto emozionato Caselli - ci vorrebbe un tempo infinito. Perché non si chiude il mio impegno presso la procura di Torino, si chiude, un intero lungo percorso, cominciato nel 1967-1968, durante il quale si snodano molti ricordi e il filo che li unisce è la gratitudine sincera autentica e profonda per chi aiutandomi ha fatto con me un pezzo di strada». Così rievoca i dieci anni da giudice istruttore a combattere il terrorismo. «Un periodo vissuto con orgoglio».

«Tutti insieme - rievoca Caselli elencando magistrati e forze dell'ordine - abbiamo contribuito ad arrestare una deriva, un imbarbarimento progressivo del nostro Paese». Poi ricorda l'impegno al Csm, ai vertici della magistratura. Un breve accenno all'interno di una lunga carriera, prima di aprire il capitolo doloroso di Palermo. Andare in Sicilia fu «un'adesione sofferta, tormentata, ma convinta. A Palermo ho lavorato per quasi 7 anni, anche qui c'è un sentimento di orgoglio per aver contribuito a porre in essere una resistenza che ha consentito allo Stato italiano, allo Stato democratico, di non soccombere alla mafia stragista».

L'ironia
Ai saluti ufficiali hanno partecipato il presidente della Corte d'Appello, Mario Barbuto, il procuratore vicario, Sandro Ausiello, il presidente della sezione gip, Francesco Gianfrotta e il presidente dell'ordine torinese degli avvocati, Mario Napoli. Commozione, ricordi, E alle fine una valanga di risate. Soprattutto quelle sprigionate dal saluto, a scena aperta, sapientemente confezionato dal procuratore generale Marcello Maddalena, amico e rivale di una vita in toga. Con maestria oratoria, ha reso leggero il percorso professionale di Caselli.

«Pur di lasciarci - ha detto il procuratore Maddalena - sei andato a finire in terra di mafia in mezzo ai mafiosi. Per arrivare più presto possibile hai persino lasciato a metà un processo in corte d'Assise... Sei dunque andato a Palermo, dove hai turbato il clima, gli equilibri, la serenità, la vita di quelle martoriate popolazioni, tormentando persino un sette volte presidente del Consiglio che tutti ritenevano inossidabile e che avesse fatto un patto col diavolo. Gli hai fatto capire che non era col diavolo che doveva fare il patto ma con te...».

Stoccate, frammenti di storia intrecciati col presente, alle tante inchiesta sulla 'ndrangheta. «Tu sei sceso al Sud per combattere la mafia e i mafiosi. E i mafiosi si sono spostati al Nord. Era inevitabile! Pur di salvarsi dalla tua calata, sono dovuti emigrare. Sono emigrati in massa, e non solo dalla Sicilia, ma per sicurezza anche dalla Calabria, pur di sfuggirti si sono sobbarcati il trasferimento in Piemonte...». E chiosa: «Sei entrato nella storia. Non nella cronaca ma nella storia con la S maiuscola, quella che si leggerà sui libri di testo ancora tra 5 milioni di anni... Ho fatto un sogno...

Leggevo un libro su ciò che merita restare nella storia eterna, scorrendo l'indice dei nomi, ho cercato il mio nome e c'era scritto: "Ha preparato le vie di Gian Carlo Caselli". Così ho cercato il tuo nome, per aver conferma. Sai cosa c'era scritto? Gian Carlo Caselli magistrato vissuto all'epoca di Raffaele Guariniello».

 

 

Carlo Leoni e Giancarlo Caselli Gian Carlo CaselliIL PROCURATORE GENERALE DI TORINO MARCELLO MADDALENA giulio andreotti Raffaele Guariniello