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SULL’AUTO VERDE L’UE HA FRETTA, LA GERMANIA FRENA. E L'ITALIA RISCHIA DI RESTARE A PIEDI – OLAF SCHOLZ VUOLE INSERIRE UNA DEROGA PER I CARBURANTI SINTETICI (E-FUELS) NEL REGOLAMENTO CHE VIETA L’IMMATRICOLAZIONE DI MACCHINE CON MOTORE TERMICO DAL 2035. IN ASSENZA DI UN ACCORDO CON LA COMMISSIONE, BERLINO PUNTA A RINVIARE LA TRATTATIVA A DOPO IL CONSIGLIO UE – L'ITALIA INSISTE PER ESTENDERE LA DEROGA ANCHE AI BIOCARBURANTI E RISCHIA DI RIMANERE ISOLATA...

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Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

URSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ

Olaf Scholz vuole evitare a tutti i costi che il dossier sulle emissioni di CO2 delle auto finisca sul tavolo del Consiglio europeo che inizia oggi. Ma la trattativa in forma bilaterale con la Commissione europea prosegue, tanto che è previsto un faccia a faccia tra il cancelliere e Ursula von der Leyen per cercare di definire i dettagli l'accordo che prevede di concedere una deroga ai veicoli con motore termico se alimentati con i carburanti sintetici (e-fuels).

 

Si tratta di una soluzione che taglierebbe fuori l'Italia, che invece insiste per estendere la deroga anche ai biocarburanti. Ma su questo fronte la Commissione non sembra intenzionata a fare aperture perché non considera i biocarburanti neutrali dal punto di vista delle emissioni di CO2.

 

ADOLFO URSO

[…]  Berlino considera troppo «onerosa» per i produttori la soluzione di compromesso avanzata dalla Commissione, secondo la quale i nuovi veicoli alimentati con carburanti sintetici dovranno essere dotati di un sistema per impedirne il funzionamento con i carburanti tradizionali inquinanti. Ma il negoziato in forma bilaterale va avanti.

 

Sulla questione è intervenuto nuovamente anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: «La Germania chiede di utilizzare i combustibili sintetici, noi chiediamo di utilizzare i biocarburanti. Cosa c'è di più naturale di ciò che è fatto con gli scarti alimentari? Devono essere considerati come combustibili verdi». Diversamente, se la Commissione dovesse aprire solo alle richieste tedesche e non a quelle italiane, il governo Meloni «voterà contro». Anche a costo di finire in minoranza (con Polonia e Bulgaria) e di "subire" l'approvazione del regolamento.

 

konstas skrekas gilberto pichetto fratin robert habeck

A premere per una chiusura del dossier, oltre alla Commissione, c'è la Francia. Che parallelamente cerca di portare avanti un'altra battaglia in difesa del nucleare. L'atomo figura soltanto in misura marginale tra le tecnologie definite «strategiche» dall'esecutivo Ue nel piano per l'industria a impatto zero e che per questo godranno di agevolazioni.

 

Emmanuel Macron, sostenuto dagli altri Paesi della "coalizione per il nucleare", arriverà a Bruxelles con l'intenzione di inserire nel testo di conclusioni del vertice un riferimento all'energia tanto cara alla Francia. Ma il governo tedesco, per via della netta opposizione dei Verdi, si oppone. […]

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN ADOLFO URSO