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GENDER DI MARE: CHI È PIÙ ARCOBALENO TRA GAY E TRANS? – AL "SUMMER PRIDE" DI RIMINI È SCOPPIATO IL PUTIFERIO TRA LE ATTIVISTE “TRANSFEMMINISTE” E L’ARCIGAY, ACCUSATA DI AVERLE DISCRIMINATE RELEGANDOLE ALLA FINE DEL CORTEO – IN QUESTO CLIMA SERENISSIMO È PIOMBATA L’USCITA DI MARTINA NAVRATILOVA, CHE SI È SCAGLIATA SENZA MEZZI TERMINI CONTRO LE TENNISTE TRANS, DEFINENDOLE “MASCHI FALLITI”… - VIDEO
Estratto dell’articolo di Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”
scontri al pride di rimini tra arcigay e transfemministe 4
[…] non stupisce che, anche tra i gruppi più impegnati nella lotta al patriarcato (e in primo luogo la sempre più influente comunità omosessuale, transessuale, non binaria, che viene indicata con l’acronimo LGBTQ o, per assicurare il massimo dell’inclusività, LGBTQQIA+), si accendano conflitti interni piuttosto accesi, ben oltre il dissenso o la critica, con il ricorso a parole ed azioni alquanto battagliere.
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Due episodi recenti: domenica scorsa, a Rimini, è sfilato il Summer Pride, sotto il patrocinio del comune della città romagnola e organizzato dal circolo Arcigay “Alan Turing”. Il corteo ha percorso il lungomare radunandosi infine in piazzale Fellini. Due giorni dopo, le attiviste “transfemministe” che hanno organizzato una contromanifestazione, Pride Off, hanno denunciato proprio l’Arcigay di averle discriminate, delegittimate e aggredite verbalmente e fisicamente, con alcuni esponenti degli organizzatori ufficiali che avrebbero tentato di rovesciare il risciò con cui le attiviste partecipavano alla manifestazione, o meglio, volevano contromanifestare durante il Summer Pride.
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[…]
Arcigay si difende dalle accuse dicendo che non c’è stata alcuna aggressione […] D’altronde, le attiviste del Pride Off accusano gli organizzatori del Pride ufficiale di averle voluto relegare alla coda del corteo […] In parole semplici, l’accusa di parte dei movimenti LGBTQ all’Arcigay e ai suoi storici Pride è di essere diventati istituzionali, normali, innocui; un tempo si sarebbe detto: borghesi.
Un secondo episodio che ha messo in subbuglio il fronte anti-patriarcale è stata l’uscita della leggenda del tennis, Martina Navratilova, che si è scagliata senza mezzi termini contro le tenniste trans, definendole «maschi falliti» che secondo lei non dovrebbero essere ammesse ai tornei femminili, e ha dichiarato: «È patriarcato per gli uomini biologici insistere sul diritto di entrare negli spazi creati per le donne. Quanto è difficile da capire?
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È patriarcato che gli uomini biologici insistano sul diritto di competere nella categoria femminile nello sport». Il presidente di Arcigay, Marco Tonti, sottolinea che le voci «dissonanti e critiche sono una ricchezza», ma ci sembra una valutazione un po’ riduttiva, e anche lievemente paternalistica (se non patriarcale) di quanto sta accadendo. Sembrerebbe che il conflitto, l’aggressività, le lacerazioni aspre e bellicose, non siano prerogative degli eterosessuali.
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