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IL CONTO PIU’ SALA-TO LO PAGANO I LAVORATORI - AVVERTITE L'EX MR. EXPO CHE LA “TECNOCHEM” E’ FALLITA A CAUSA DEL MANCATO PAGAMENTO DA PARTE DI EXPO SPA DI UNA COMMESSA DA DUE MILIONI DI EURO

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Marianna Baroli per “Libero Quotidiano

 

GIUSEPPE SALAGIUSEPPE SALA

Fallita a causa di un mancato pagamento di una commessa con Expo spa del valore di 2 milioni di euro. È stata questa la sorte toccata a Tecnochem, un' azienda bergamasca fondata nel 1977 e specializzata nello sviluppo di tecnologie e soluzioni per l' edilizia attraverso componenti chimiche. Il fallimento dell' azienda è stato annunciato lo scorso 6 aprile.

 

GIUSEPPE SALAGIUSEPPE SALA

L' azienda, che oggi si trova in liquidazione, è solo uno dei tanti pezzi del mosaico di realtà imprenditoriali - player internazionali ma anche imprese a dimensione familiare - che hanno contribuito all' apertura e al successo di Expo 2015 e che oggi pagano le conseguenze della mancanza di fondi all' interno delle casse della società al termine della kermesse.

 

La Tecnochem, a Barzana, impiegava, fino al dicembre 2015, sessantacinque persone. Dopo una prima fase di tagli, l' addio a dieci lavoratori, nel gennaio 2016 si è dovuti ricorrere alla cassa integrazione per far fronte a spese sempre più alte che non riuscivano a essere coperte in alcun modo dai vertici della società.

TECNOCHEMTECNOCHEM

 

La situazione dell' azienda, va detto, era già complicata (alla Tecnochem i lavoratori non ricevono lo stipendio dall' agosto scorso) ma la commessa di Expo,dal valore di 2 milioni di euro, invece di rappresentare una boccata d' ossigeno vitale è stata la mazzata finale.

 

Il contratto, nello specifico, è stato stipulato con Pontexpo, il consorzio con sede a Reggio Emilia nel palazzo di Unieco, che ha realizzato il ponte sopra la A4, una delle principali opere viabilistiche dell' Esposizione, andato in sofferenza a causa della crisi e di alcuni soci finiti in concordato.

TECNOCHEM AGITAZIONETECNOCHEM AGITAZIONE

 

Tecnochem ha partecipato alla costruzione della galleria sottoquota, della lunghezza di circa un chilometro, a Cascina Merlata. L' azienda si è impegnata a fornire non solo i materiali, ma anche la manodopera e ha provveduto a realizzare, nello specifico, i primi 300 metri della galleria.

 

TECNOCHEM EXPOTECNOCHEM EXPO

Un' azienda nota, la Tecnochem, rispettata anche fuori dall' Italia, e che negli anni ha portato a termine traguardi importanti partecipando alla realizzazione della M5 a Milano, dell' autostrada del Brennero e degli aeroporti di Zurigo, Milano e Roma oltre che alla costruzione di ponti in Croazia.

 

I ritardi nei pagamenti da parte di Expo spa hanno tuttavia dato la spallata, con l' epilogo drammatico dei libri in tribunale portati la scorsa settimana. «Nonostante le richieste di pignoramento contro terzi ottenute senza fatica dai nostri avvocati» - spiegano dall' azienda - «ci siamo ritrovati davanti a scatole vuote».

 

MARIA ELENA BOSCHI GIUSEPPE SALAMARIA ELENA BOSCHI GIUSEPPE SALA

«Pignorare beni era impossibile - continuano - perché le aziende non avevano nulla. Queste entità scomparivano una dopo l' altra e quindi si doveva risalire, ogni volta, alla committenza, senza ottenere comunque risultati soddisfacenti».

 

«Quello che fa specie sono gli escamotage giuridici creati da Expo con questa operazione» ha accusato l' avvocato Alessandro Cortesi che opera per Distretto 33, un consorzio di aziende coinvolte nel giro di mancati pagamenti.

GIUSEPPE SALAGIUSEPPE SALA

 

«Questo trucco di subappaltare a società prive di cassa, per nostra fortuna, non ha retto al vaglio dei giudici ma ha avuto il risultato deleterio di trascinare i giudizi per molti mesi», e questo ha portato molte aziende al fallimento, come nel caso della Tecnochem.

 

«Le casse di Expo sembrano essere vuote, o almeno questa è la versione che ci viene fornita dalla società» ha continuato Cortesi, che vede il pignoramento come unica soluzione.

 

matteo   renzi giuseppe salamatteo renzi giuseppe sala

«L' unica possibilità per ottenere qualcosa sarebbe pignorare agendo in base alle cifre dovute - attacca -. In questo caso molte aziende partirebbero dalla richiesta di appropriazione delle sedi delle aziende coinvolte e inadempienti (come la Expo spa e la Mantovani spa, una delle più grandi appaltatrici della piastra di Expo 2015, ndr) fino ad arrivare alla richiesta di pignoramento di beni fisici come automobili, mezzi da lavoro e addirittura scrivanie».

matteo  renzi giuseppe salamatteo renzi giuseppe sala