
FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA…
A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…
DAGOREPORT
Basta ipocrisie: siamo in guerra e gli schieramenti sono chiari a tutti. Anche se agli ingenui piace pensare che l’Occidente, e di conseguenza l’Italia, siano e debbano restare equidistanti, gli altri, il cosiddetto “asse del male”, si rafforza vieppiù.
I segnali sono innumerevoli: dal 24 febbraio 2022, giorno in cui la Russia ha invaso l’Ucraina, la Cina ha manifestato il suo sostegno “senza limiti” a Putin, con soldi, armi e solidarietà a parole, pur “nascosta” dietro parole untuose e pesate sempre con il bilancino.
Mosca e Pechino, com’è noto, sono ferrei alleati anche del regime teocratico dell’Iran (salvo poi fare gli struzzi quando Teheran è stata attaccata da Israele e dagli Usa). Ora, gli esperti di Medioriente segnalano alcuni movimenti sospetti.
In questi giorni sono volati a Mosca sia l’ex Presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, che il Ministro della Difesa, il Generale Nasirzadeh, che due settimane fa si era recato in Cina.
Tutto lascia pensare che il doppio viaggio non sia una mera visita di cortesia, ma sia legato al rafforzamento delle capacità militari dell’Iran, in particolare sul fronte della difesa aerea, che durante la recente guerra dei 12 giorni contro Israele ha dimostrato di fare acqua da tutte le parti (i caccia di Netanyahu hanno affondato come coltelli nel burro, a dimostrazione che la fantomatica tecnologia iraniana sia materiale buono solo per i discorsi della propaganda degli ayatollah).
A corroborare questa interpretazione, si aggiungono indiscrezioni su un presunto viaggio del nuovo Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate a Mosca.
Morale della fava: l’Iran sta rinnovando la sua intesa strategica con Mosca e Pechino, nonostante gli abboccamenti con Trump sul possibile ritorno al negoziato sul nucleare.
Se all’esterno non c’è niente di nuovo e “l’asse del male” regge (la Cina acquista il 90% del petrolio esportato dall’Iran), all’interno la situazione è meno chiara. Diversi segnali fanno pensare alla nascita di un nuovo centro decisionale non ufficiale, che sta guidando le mosse più delicate del regime.
Una sorta di “consiglio ombra”, incaricato di definire le priorità strategiche del Paese in un momento di transizione, con il consenso, ma non necessariamente sotto la direzione diretta, della Guida Suprema Khamenei.
A suggerire l’esistenza di questo “consiglio” sono alcune “coincidenze”, come la recente approvazione in commissione parlamentare del disegno di legge per la formazione di una Organizzazione Nazionale competente per l’Immigrazione.
Una mossa stranamente rapida, considerando le consuete dinamiche del Parlamento iraniano, spesso teatro di scontri e polemiche pubbliche tra le varie fazioni! Che siano i preparativi per un cambio ai vertici?
khamenei, pezeshkian e i vertici dell iran pregano per nasrallah
Allo stesso tempo, molti organi di potere in Iran stanno vivendo silenziosi ma significativi cambiamenti: succede al Consiglio dei Guardiani, nel vertice della radio-televisione pubblica (IRIB), e tra gli Imam del Venerdì, figura chiave per il controllo ideologico del territorio. Tutto lascia pensare ad un riassetto interno sistemico, forse in vista di una futura transizione o successione politica.
Il regime sta preparando il terreno per una transizione? Khamenei sta passando il testimone silenziosamente? Il ritorno sulla scena pubblica di figure come Ali Larijani, vecchio volpone del “sistema” di potere iraniano, rafforza l’idea di una preparazione graduale del terreno per un cambiamento strutturale, sia nel governo visibile, sia nel deep state iraniano.
Gli attacchi di Israele e Usa potranno anche non aver distrutto il programma nucleare del regime, ma di sicuro hanno accelerato un processo di cambiamento: da un lato, rafforzando l’asse di Teheran con Putin e Xi Jinping (fondamentali sia da un punto di vista economico, per sostenere l’economia colpita da sanzioni e colmare le lacune tecnologico-militari), dall’altro, costringendo il compassato potere degli ayatollah a ripensarsi.
esplosione vista da un jet di israele operazione rising lion
ISMAIL HANIYEH, LEADER DI HAMAS, CON L AYATOLLAH KHAMENEI
KHAMENEI - ASSAD - NASRALLAH
vladimir putin ali khamenei
DRONI IRAN
DELEGAZIONE DI HAMAS IN VISITA AL LEADER DI HEZBOLLAH, HASSAN NASRALLAH
Aziz Nasirzadeh
Aziz Nasirzadeh
IRAN ATTACCA ISRAELE
Il comandante dei pasdaran Hossein Salami e il capo di Stato Maggiore Mohammad Bagheri
Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran
Operazione Rising Lion - attacco di israele all iran – al sito nucleare di Natanz
DRONI IRAN
droni iraniani abbattuti da israele 3
DRONI IRAN
VLADIMIR PUTIN - DRONI - IRAN RUSSIA
OPERAZIONE RISING LION - IL TRASPORTO DEI DRONI DA PARTE DEL MOSSAD
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