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TITO, UNO DI NOI – SCOPERTI NELLA PROVINCIA DI ROMA I RESTI DEL PRIMO GRANDE DINOSAURO ERBIVORO E QUADRUPEDE RITROVATO IN EUROPA – E’ VISSUTO 112 MILIONI DI ANNI FA ED E’ MORTO QUANDO ERA ANCORA MOLTO GIOVANE

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Paolo D’Amico per il “Corriere della Sera”

vertebra dinosauro titovertebra dinosauro tito

 

«S tavo costruendo un muretto a secco. Mi è capitato in mano questo sasso, ho avuto la sensazione che era qualcosa di importante. Ho preso una lente di ingrandimento, c’era una piccola abrasione e da lì si intravedeva un tessuto spugnoso».

 

 

Antonio Bangrazi s’emoziona ancora, benché da quel ritrovamento sia trascorso del tempo. Intrappolata in quell’insolito sasso c’era la vertebra di un Titanosauro, il più antico dell’Europa meridionale. Vertebra che gli studi condotti al Museo di Storia Naturale di Milano dicono oggi essere «unica al mondo, diversa per un dettaglio anatomico dalle vertebre di tutti i vertebrati terrestri».

ricostruzione dinosauro titoricostruzione dinosauro tito

 

 

Bangrazi, esperto erborista, naturalista e conoscitore di fossili, vive a Rocca di Cave sui Monti Prenestini, poche decine di chilometri da Roma. Ha messo da parte quel sasso insolito, più altri simili. Finché un amico, ingegnere e paleontologo autodidatta, Gustavo Pietrangelini, ha deciso di spedire le foto al paleontologo Cristiano Dal Sasso, noto per gli studi su un altro dinosauro italiano, Scipionyx Samniticus detto «Ciro», il dinosauro carnivoro bipede, ritrovato a Petroja, vicino a Benevento.

 

 

ossa ritrovate dinosauro titoossa ritrovate dinosauro tito

I resti scheletrici dei Monti Prenestini, una vertebra caudale lunga 10 centimetri e due ossa del bacino, risalgono a 112 milioni di anni fa e appartengono a un sauropode, il primo dinosauro erbivoro quadrupede dal collo lungo scoperto in Italia. Pur facendo parte del gruppo dei Titanosauri, gli animali più grandi mai vissuti sul Pianeta, Tito (così è stato ribattezzato) aveva dimensioni ridotte: quando morì era un adolescente, lungo 6 metri e pesava 600 chili.

 

 

l'italia al tempo del dinosauro titol'italia al tempo del dinosauro tito

Le ossa, che da oggi saranno esposte al museo milanese, raccontano molte cose. «Visto al microscopio, il sedimento che le ricopre è pieno di microfossili marini — aggiunge il geologo Federico Famiani —. La carcassa del dinosauro fu smembrata dalle onde su una spiaggia nel Cretaceo inferiore».

 

 

In Europa, si conoscono pochi Titanosauri risalenti a quell’epoca, come si legge nello studio pubblicato su C retaceous Research . E la somiglianza di Tito con l’africano Malawisaurus fa pensare che la nostra paleo-penisola doveva formare una catena di piattaforme che consentivano il passaggio di dinosauri e altri animali terrestri fra Africa, Europa e Asia attraverso il Mare di Tetide, antenato del Mediterraneo.

ossa dinosauro titoossa dinosauro tito

 

 

«Orme di Titanosauro trovate in territorio laziale — precisano i ricercatori Umberto Nicosia e Andrea Cau — indicano che le emersioni di queste piattaforme erano più frequenti di quanto pensassimo». In altre parole, la piattaforma appenninica su cui 112 milioni di anni fa vivevano sia Tito sia Ciro doveva essere grande almeno quanto l’attuale Sardegna.

 

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Il ritrovamento ridisegna dunque la geografia preistorica e conferma l’ipotesi che nel Cretaceo l’Italia non fosse tutta sommersa dal mare, bensì fosse un ponte verso l’Europa. Le indagini sui resti, autorizzate dalla Soprintendenza del Lazio e dell’Etruria meridionale, proseguono.

 

 

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Il dettaglio anatomico della vertebra, lascia pensare che «Tito potesse usare la coda come puntello — conclude Dal Sasso —, magari per alzarsi in piedi e brucare le chiome più alte degli alberi».