
QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O…
AVETE VIETATO IL CALCETTO E LE GITE SCOLASTICHE? BENE, SE VOLETE FERMARE I CONTAGI BLOCCATE ANCHE I TRASPORTI PUBBLICI - LA STAZIONE FLAMINIO A ROMA È UN MAXI ASSEMBRAMENTO: TRENI SOPPRESSI, PENDOLARI ACCALCATI - SALTANO LE CORSE SULLA FERROVIA ROMA NORD, OLTRE I TORNELLI E LUNGO LE BANCHINE DEL CAPOLINEA RESSE E AMMUCCHIATE IN ATTESA DI VAGONI FANTASMA…
Sara Mechelli per romatoday.it
Nessun contingentamento degli accessi, banchine affollate e resse: lunedì mattina nero per i pendolari della Ferrovia Roma Nord. La soppressione di alcune corse sulla tratta, “una ventina urbane e tre extraurbane” - denuncia l’associazione TrasporTiAmo, ha trasformato la stazione di piazzale Flaminio in un maxi assembramento.
Treni soppressi: stazione Flaminio è un maxi assembramento
Utenti stipati oltre i tornelli, al lato dei binari del capolinea: tutti in attesa dei treni. Vagoni fantasma però: da qualche giorno infatti la linea che congiunge Roma e Viterbo, passando da Civitacastellana, sta vivendo l’ennesima ondata di disagi. A quanto si apprende macchinisti e capitreno della ferrovia ex-concessa Roma-Viterbo starebbero rifiutando le prestazioni di lavoro a straordinario: quello che, di fatto, “visto il il mancato trasferimento del personale di macchina, sempre promesso ma mai attuato sul serio”, sorregge l’attuale esercizio.
Resta incastrata e appesa fuori dal treno in corsa: viaggio choc sulla Roma Nord
“La reazione del personale, che, comunque, ricordiamo, non ha alcun obbligo di svolgere turni supplementari, sarebbe dovuta alla decisione dell’Azienda di rimettere mani - in pejus - alle indennità di macchinisti e capitreno. Erogate finora in virtù degli accordi sindacali sottoscritti nel 2015 e secondo la tabella, derivata dagli stessi, utilizzata da cinque anni a questa parte sebbene ufficiosa”. Da qui le soppressioni e i disagi sull’intera linea.
Una vera e propria doccia fredda per gli utenti della Roma Nord che pure nelle settimane scorse avevano accolto con favore l’introduzione del nuovo orario: il potenziamento del servizio voluto, in concomitanza con l’apertura delle scuole, per accogliere anche gli studenti.
“Considerato il momento particolare e delicato che stiamo vivendo, segnato dalla pandemia, dove è necessario efficientare il servizio per garantire il distanziamento fisico, non riusciamo davvero a comprendere la tempestività di Atac. Il nuovo orario stava funzionando, pur tra innumerevoli difficoltà, grazie unicamente al personale, tutto, resosi sempre disponibile per assicurare la mobilità all’utenza. E allora, perché adesso?” - si chiedono dall’associazione dei pendolari. "Zero distanziamento fisico, intervenga la Regione Lazio" - l'appello all'ente proprietario dell'infrastruttura.
Dai bus alle metro l’affollamento dei mezzi pubblici della Capitale è sotto gli occhi di tutti: l’anello debole dell’intera catena di sforzi congiunti per lasciarsi alle spalle l’emergenza sanitaria. Come se li la pandemia non esistesse.
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