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DA TRIPOLI L'OMBRA DI ALMASRI INCOMBE SUL GOVERNO MELONI – L’ITALIA RISCHIA IL DEFERIMENTO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE: I GIUDICI DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE HANNO SENTENZIATO CHE L'ITALIA HA VIOLATO I SUOI OBBLIGHI INTERNAZIONALI RILASCIANDO E RISPEDENDO IN PATRIA IL TORTURATORE LIBICO. PER L'AJA, “IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA NORDIO SI È ARROGATO UN POTERE CHE NON GLI COMPETEVA” – DOPO L’ARRESTO A TRIPOLI DI ALMASRI, LA CPI ATTENDE GLI ATTI DALLE AUTORITÀ LIBICHE PER CHIEDERE L’ESTRADIZIONE DEL GENERALE…
Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per “la Repubblica”
La Corte penale internazionale «appena avrà la comunicazione ufficiale dell'arresto di Osama Njeem Almasri chiederà alla Libia la sua estradizione». Dall'Aia, fonti spiegano che «si segue con attenzione l'evolversi della vicenda». Per la giustizia internazionale il suo status resta sospeso. [...]
Perché la Libia non ha eseguito il mandato di Cpi. Almasri sarebbe stato fermato in base a un provvedimento interno, e dunque, almeno per ora, non è tenuta a dialogare con l'Aja.
EMPORIO ALMASRI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Nel frattempo, qualcosa si è mosso anche in Italia. Il 30 ottobre il governo ha consegnato alla Cpi i documenti che la Chamber aveva richiesto da mesi. Da quelle carte emerge un'amara constatazione: l'Italia ha violato i suoi obblighi internazionali. E lo ha fatto consapevolmente.
È la stessa Cpi a metterlo nero su bianco: «L'Italia ha impedito alla Corte di esercitare una sua funzione fondamentale: assicurare la presenza dell'imputato davanti ai giudici». Un'accusa pesante, accompagnata da una lista di omissioni e contraddizioni.
Almasri è stato rimpatriato in tutta fretta, con un volo di Stato, senza che la Cpi ne fosse informata. Solo dopo l'Aia ha saputo che l'uomo, accusato di crimini contro l'umanità e torture, non si trovava più in Italia. La Corte d'appello di Roma ha dichiarato che la legge che regola la cooperazione con la Cpi ha finito per interferire con l'indipendenza della magistratura.
INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE.
La denuncia è contenuta nel ricorso alla Consulta: i giudici sostengono che, in assenza della documentazione del ministero della Giustizia, non solo non hanno potuto decidere sul caso Almasri, ma sono stati messi nelle condizioni di non poter adempiere all'obbligo internazionale. In pratica, bloccati.
Un paradosso giuridico che la stessa Chamber ha definito «grave e chiaro». Perché l'Italia, in tutto questo, non ha mai riconosciuto di aver violato lo Statuto della Cpi. Anzi, ha continuato a difendere la propria condotta, invocando esigenze di sicurezza e persino un'inesistente priorità della richiesta libica su quella internazionale.
carlo nordio e il caso almasri
Per gli inquirenti, «il ministro della Giustizia si è arrogato un potere che non gli competeva». In particolare, Nordio avrebbe bloccato ogni azione giudiziaria, evitando di trasmettere i documenti necessari alla Corte d'appello. Per i giudici «l'Italia non ha agito con la dovuta diligenza e non ha utilizzato tutti i mezzi ragionevoli a sua disposizione per adempiere alla richiesta».
Non solo: ha fornito giustificazioni postume, smentite dai documenti ufficiali, e ha messo a repentaglio l'intera architettura della cooperazione internazionale.
IL PASSAPORTO DOMINICANO DI ALMASRI
Per questo motivo, nonostante la gravità della violazione, la maggioranza dei giudici dell'Aia, con un'opinione dissenziente durissima del giudice Socorro Flores Liera, ha deciso di rimandare un eventuale deferimento dell'Italia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Un atto che, se confermato, marchierebbe l'Italia come Stato inadempiente nei confronti della giustizia penale internazionale. Ma per ora si resta nel limbo.
Di fatto la giustizia dell'Aia ha già parlato. E la sentenza, sebbene ancora senza sanzioni formali, è una condanna piena. Alla reputazione. Alla trasparenza. Alla coerenza di uno Stato che ha scelto, per convenienza politica, di chiudere gli occhi davanti alla giustizia internazionale. [...]
Almasri Osama Najeen.
IL SUPPLIZIO DI SANTA MELONI - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANO
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