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Ida Artiaco per "www.fanpage.it"
La notizia della sua morte improvvisa ha fatto il giro del mondo: Birgitte Kallestad, norvegese di 24 anni, era in vacanza nelle Filippine quando ha contratto la rabbia canina, una patologia che non le ha lasciato scampo. È deceduta dopo 8 giorni di ricovero, durante i quali i medici non hanno potuto far nulla per salvarla.
A contagiarla è stato un cagnolino randagio che lei, infermiera di professione, voleva salvare dalla strada. Come ha confermato la famiglia in un comunicato ufficiale, la ragazza era in motorino con alcuni amici con i quali era in viaggio nel paese del Sud Est asiatico quando ha notato quel cucciolo abbandonato.
Così, lo ha preso con sé e lo ha portato in albergo, lo ha lavato e ha cominciato a giocarci. Finché l'animale non l'ha morsa, ma lei non se ne è preoccupata. Ha disinfettato le ferite e ha continuato a trascorrere in tranquillità gli ultimi giorni di quel viaggio.
La ricostruzione del decesso di Birgitte
I problemi sono cominciati una volta che è tornata a casa, in Norvegia. Si è ammalata ma nessuno riusciva a perché, non avrebbero mai pensato che quel cucciolo avrebbe potuto trasmetterle la rabbia. Eppure, i sintomi erano quelli: febbre, cefalea e malessere generalizzato. Finita più volte al pronto soccorso di Kallesta, alla fine la 24enne è stata ricoverata all’ospedale di Ford, dove un medico ha capito che si trattava di rabbia, ma ormai era troppo tardi.
E così la ragazza è morta 8 giorni più tardi. In realtà, questa patologia, se presa in tempo, può essere curata e non risultare mortale. Per questo, gli altri ragazzi compagni di viaggio e che sono stati a contatto con il cane sono stati allertati. In totale, si tratta di sono 77 persone di cui 31 sono stati vaccinati.
"La nostra cara Birgitte amava molto gli animali – ha scritto la famiglia in un comunicato, rivolgendosi al governo di Oslo – . La nostra paura è che quanto accaduto succeda anche ad altre persone dal cuore grande come lei. Se le persone diventeranno più consapevoli del pericolo, la morte del nostro raggio di sole potrà almeno aver salvato gli altri".
Sintomi della rabbia
L'ultimo caso di rabbia canina verificatosi in Norvegia si è registrato circa 200 anni fa. Ma in tutto il mondo questa malattia è ancora molto diffusa. Ogni anno muoiono migliaia di persone, soprattutto in Asia e in Africa, anche se in Italia non si segnalano decessi almeno dal 2011.
Si ricorda che questa patologia può essere trasmessa non solo da cani e gatti, ma anche da pipistrelli, procioni, coyote e puzzole. I primi sintomi possono includere febbre e prurito nel sito di esposizione, che possono poi degenerare fino alla perdita di coscienza. Generalmente il periodo di incubazione, cioè quello tra quando la malattia viene contratta e la sua manifestazione, è di circa 3 mesi, anche se molto dipende dalla distanza che il virus deve percorrere per raggiungere il cervello, provocandone l'infiammazione.
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