DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Continua la linea più morbida del Regno Saudita nei confronti del turismo. Dopo aver annunciato il 27 del mese scorso il lancio di un nuovo programma di visti turistici, aprendo per la prima volta il Paese al turismo di massa, ora, l'Arabia Saudita ha fatto un ulteriore passo avanti. Le coppie non sposate in vacanza, potranno condividere la camera in albergo.
Fino ad ora le coppie dovevano fornire la prova del matrimonio prima di poter condividere una stanza. I cittadini sauditi sono ancora obbligati a farlo, le regole sono state allentate solo per i turisti internazionali.
In più, ora anche le donne straniere che viaggiano da sole potranno prenotare una stanza, ed è anche questa una prima volta. Dovranno comunque vestirsi in maniera appropriata. Fino ad oggi le donne che volevano adempiere al pellegrinaggio islamico hajj (che al contrario di quello alla Mecca necessita di un visto specifico), se di età inferiore ai 45 anni, dovevano essere accompagnate da un uomo, di solito un parente stretto, un "mahram", ora non più.
Da molti anni le autorità saudite hanno fissato alla cifra approssimativa di due milioni il numero di pellegrini autorizzati ad adempiere allo ?ajj (con l'eccezione del 2012 in cui la cifra ha superato le 3.161.000 presenze), e dal 2013 hanno stabilito che non si possa richiedere il permesso di compiere il Pellegrinaggio maggiore per più di una volta in un quinquennio.
L'obiettivo dell'Arabia Saudita è di diversificare attraverso il turismo la propria economia, dipendente dal petrolio. Precedentemente il regno emetteva solo i visti per pellegrini musulmani, lavoratori stranieri e recentemente per gli spettatori di eventi sportivi e culturali. L'apertura al turismo è uno dei punti centrali del programma di riforme Vision 2030 del principe ereditario Mohammed bin Salman, per preparare la più grande economia araba a un'era post petrolio.
Adesso i cittadini di 49 Paesi hanno diritto a chiedere visti elettronici online o visti all'arrivo in Arabia Saudita: fra questi Paesi ci sono Usa, Australia e diversi Stati europei. Il 28 settembre, tuttavia, le autorità saudite hanno avvertito che rischieranno multe i turisti che violeranno la "decenza pubblica", con atteggiamenti che includono dimostrazioni pubbliche di affetto e abbigliamento ritenuto indecoroso.
La speranza resta quella di attrarre circa 100 milioni di visitatori (internazionali e nazionali) entro il 2030, con il turismo che contribuisce fino al 10% del Pil. Il regno arabo sta investendo miliardi nella costruzione di nuovi resort e parchi a tema e nella promozione dei suoi tesori archeologici.
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