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Fausto Nicastro per “Il Fatto Quotidiano”
Nel Black friday milioni di americani smaltiscono il tacchino del giorno del ringraziamento prendendo d’assalto i negozi che aprono la stagione natalizia con un giorno di forti sconti: il momento ideale per comprare merce della fascia di prezzo medio alta.
È un giorno molto atteso anche dalle aziende perché, oltre a registrare guadagni esorbitanti in un solo giorno di vendite, hanno modo di capire quali sono i prodotti meglio riusciti e più desiderati: apparecchi elettronici, abbigliamento firmato ma soprattutto armi da fuoco. Questo venerdì, infatti, le domande di autorizzazione all’acquisto giunte all’agenzia federale che ha il compito di effettuare i controlli sui richiedenti sono state 144mila, praticamente tre al secondo.
Una mole di pratiche impossibile “da sbrigare entro tre giorni, come prescritto dalla legge, per i seicento agenti e impiegati dell’Fbi. Tradizionalmente il black friday è il giorno più impegnativo per noi”, ha ammesso alla Cnn il portavoce dei federali, Stephen Fischer. A quel punto la decisione spetta ai rivenditori degli oltre 48mila esercizi autorizzati allo spaccio di armi, molti dei quali anche all’interno di supermarket e centri commerciali .
Questi numeri non stupiscono se si considera che, secondo le stime del National Institute of Justice, negli Stati Uniti ci sono oltre 300 milioni di armi, quasi una per abitante. E non è un caso che nonostante la volontà più volte annunciata di porre un freno all’accesso alle armi da parte dei civili, l’amministrazione Obama non sia riuscita a scalfire il rigoglioso mercato delle armi, foraggiato dalle lobbies dei produttori e difeso strenuamente dalla potente National Rifle Association.
Basti pensare che nel 2013 su 21 milioni di controlli, l’acquisto è stato negato solo per l’1,1% delle richieste benché le verifiche riguardino i precedenti penali e lo stato di salute mentale. I continui episodi di sparatorie da parte di squilibrati dimostra che le maglie dei controlli sono abbastanza larghe.
Alla tradizione americana per cui possedere un’arma è un diritto inviolabile si deve aggiungere che molte persone, raggiunte dai media davanti ai negozi, hanno detto di volere comprare un’arma per “essere pronti” nel caso di episodi di guerriglia urbana. I dubbi arrivano sempre quando è troppo tardi. Come quando Michael Moore in Bowling a Columbine si chiedeva se gli Stati Uniti fossero una nazione di folli per le armi o semplicemente di folli.
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