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LA TV NON PIACE PIÙ - I DATI ELABORATI DALLO STUDIO FRASI, CHE CONFRONTANO IL 2025 E IL 2024, RIVELANO UN’INCOMPATIBILITÀ TRA LA DOMANDA DEI TELESPETTATORI E L’OFFERTA DELLA TELEVISIONE: C’È UN CALO DEL 7.7% DEGLI ASCOLTI NEL GIORNO MEDIO E DEL 7% IN PRIMA SERATA. VA ANCORA PEGGIO AI TG VISTO CHE L'INFORMAZIONE ORMAI SEMPRE PIÙ SPOSTATA SULLA RETE - MA A FRONTE DI UN CROLLO DEI TELESPETTATORI DELLA TV GENERALISTA, LE PIATTAFORME A PAGAMENTO GUADAGNANO POCHI SPETTATORI: LA TV NON RIESCE PIÙ IL SENTIMENT DELL’ITALIA E…
Estratto dell’articolo di Lisa Di Giuseppe per “Domani”
C’è chi vede la tv ormai definitivamente condannata a un declino e chi aspetta un futuro luminoso. Alla fine, però, i dati elaborati dallo Studio Frasi, che confrontano il 2025 e il 2024, rivelano un’incompatibilità tra domanda e offerta: il calo del 7,7 per cento degli ascolti nel giorno medio e del 7 per cento in prima serata, con una ferita particolarmente dolorosa per l’informazione, sono un indicatore da non ignorare. Anche perché coinvolge tanto la Rai quanto le emittenti private.
La ragione dell’allontanamento di oltre un milione di spettatori dalla tv “lineare”, secondo Francesco Siliato dello Studio Frasi, dipende dal fatto che la televisione non rappresenta più il sentiment degli italiani. […] Un allontanamento che non viene compensato dallo streaming: «Per ogni milione di spettatori persi dalla tv, le piattaforme guadagnano qualcosa come 20mila ascolti non abbonati. Decisamente troppo pochi».
Sulla tv lineare, quindi, si finisce per rimbalzare tra programmi nuovi sviluppati senza tenere conto dei bisogni del pubblico («è come vendere pannolini per l’incontinenza ai diciottenni», dice Siliato) e programmi “antichi” che fanno leva sulla tranquillità che genera l’abitudine. Vedi alla voce Giovanni Floris o Fabio Fazio che, con formule consolidate ma abbastanza immodificabili, continuano a raccogliere buoni risultati di share.
«Ma oltre ai grandi classici deve esserci spazio per l’innovazione», dice Giovanni Benincasa, autore storico della Rai, che ha firmato sia successi nazionalpopolari come Carramba! Che Sorpresa che programmi “di nicchia” come Una pezza di Lundini. «Oggi non è così facile proporre programmi nuovi, spesso il mercato offre quasi solo la possibilità di far “adattare” i format stranieri alla tv italiana». Insomma, a fronte di chi ha l’idea deve esserci chi la vuole realizzare e chi la conduce.
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Ma quale idea Che poi non c’è nemmeno sempre bisogno di un’idea nuova.
Basta guardare al caso televisivo dell’anno, La ruota della fortuna, un format degli anni Ottanta […] Insomma, non c’è niente di più inedito dell’edito. E poi l’intrattenimento fa ancora la parte del leone davanti alla torta (sempre più piccola) degli ascolti. Gerry Scotti e Stefano De Martino si portano a casa ogni sera qualcosa intorno al 40 per cento di share, pari a quasi 9 milioni di spettatori.
[…] L’informazione, o meglio la «controinformazione», si è spostata sulla rete, dove «gli utenti convinti dell’inattendibilità dei media mainstream» si riuniscono intorno a “divulgatori”.
Resta il tema della sperimentazione, che anche uno che in Rai ci è stato a lungo come Andrea Vianello vorrebbe rivedere, non solo su Raiplay: «La tv generalista ormai si regge soprattutto sui grandi eventi. Lo sport, Sanremo e così via. I format che ci sono in circolazione non sempre sono all’altezza della prima serata. Ma a volte anche le scommesse pagano anche in prime time».
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Ma c’è da capire dove pescare le idee, e qui qualcuno tira in ballo la differenza degli autori di una volta. […] Le altre piattaforme e i social sono contemporaneamente concorrenti per quanto riguarda l’attenzione del pubblico e bacini di utenti a cui attingere. Chi oggi fa i conti con una tv lineare spera nel multipiattaforma.
Queste trasmissioni potrebbero approdare su Rai 2, bacino in cui far confluire trasmissioni «a utilità ripetuta», cioè non in diretta, che possano rimanere “fresche” anche a lungo termine. L’esempio che viene fatto è quello di Belve, che funziona anche sui social e ha una vita che va ben oltre la messa in onda il martedì sera.
Il bicchiere è mezzo pieno.
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