DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto per www.corriere.it
Ha contattato la maga, le ha chiesto la stregoneria e l’ha richiamata per capire l’effetto. Sembra impossibile ma secondo l’accusa l’avvocata genovese Barbara Raimondo avrebbe voluto uccidere un’anziana donna benestante con un rito voodoo.
L’avrebbe fatto per ragioni economiche, essendo Raimondo l’erede designata alla successione. Le due infatti si conoscevano bene, la professionista era la sua amministratrice di sostegno e come tale disponeva del suo ingente patrimonio. Dal quale, sempre secondo la procura, avrebbe sottratto nel corso degli anni oltre un milione di euro.
Un’accusa che è stata confermata dal giudice del tribunale di Genova che, oltre alla condanna con rito abbreviato a 5 anni di reclusione per peculato al falso, ha disposto per l’avvocata anche 18 mesi di libertà controllata per la vicenda della magia nera. Lo prevede l’articolo 49 del codice penale: «Reato impossibile». Cioè, l’avvocata avrebbe tentato un delitto giudicato impossibile e come tale non punibile con una condanna ma con una misura di sicurezza: 18 mesi di libertà controllata per la pericolosità. […]
Ma possibile che un’avvocata, figlia di un principe del foro, pensi di uccidere con una pratica del genere? «Raimondo crede alle maghe, ma riteniamo che in appello questa accusa venga meno perché francamente è tutto molto difficile».
Quanto al resto, al peculato e al falso, Vaccari commenta così: «La mia assistita ha agito con leggerezza ritenendo di avere la disponibilità di questi beni. Ma poi ha anche cercato di risarcire l’anziana: le abbiamo offerto due appartamenti, uno a Santa Margherita e uno a Genova, che valgono molto più di un milione di euro.
Ma la parte civile li ha rifiutati. Quanto alla condanna a 5 anni, sono moderatamente soddisfatto, considerato che il pm aveva chiesto una pena più pesante e che il giudice ha concesso le attenuanti generiche proprio per il tentativo di risarcire la signora».
[…] Per l’avvocata, poi, il fallimento è totale: aveva un’amica, poteva ereditare un patrimonio importante, si ritrova invece a fare i conti con una pesante condanna, la confisca dei beni, l’interdizione perpetua dei pubblici uffici e un lavoro, quello di avvocato, al quale dovrà probabilmente dire addio. Alè.
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