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Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”
Sembrava una morte naturale, un infarto che lo aveva ucciso nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, a 44 anni, mentre si trovava in vacanza a Dubai con la compagna. Invece adesso s' indaga per omicidio preterintenzionale perché la fine di Marco Mazzeschi, imprenditore ma anche giornalista di Arezzo, è diventata un giallo tutto da decifrare.
La fidanzata è stata iscritta nel registro degli indagati ma dalla Procura, diretta da Roberto Rossi, arrivano segnali di grande prudenza. Si parla di indagini preliminari, di un «atto dovuto» che è stato fatto per disporre l'autopsia sul corpo della vittima.
Si parte da un'ipotesi ancora tutta da verificare: Mazzeschi aveva litigato con la donna, anche lei imprenditrice ad Arezzo, poco prima di morire. È stata lei a trovarlo senza vita nel suo appartamento di Dubai, dove andava spesso per lavoro (è titolare di un'azienda di trading ) e a chiamare i soccorsi.
Profondamente addolorata, si era recata anche al funerale in Italia e a un cronista del Corriere di Arezzo aveva raccontato di aver partecipato, poco prima della morte di Marco, a una cena tra amici e soci in affari e che il compagno stava bene. Non aveva infatti accusato alcun malessere. Poi, nella notte, si era alzata dal letto per bere, era scesa al piano di sotto dove si trovava la cucina e lo aveva trovato esanime a terra.
L'esame autoptico, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe dato esito negativo: da un primo esame esterno del corpo non ci sarebbero segni di violenza. I risultati di quelli tossicologici non si sapranno, invece, prima di un mese. Solo allora si potrà comprendere se l'imprenditore è realmente morto per un malore o se dietro questa strana vicenda c'è dell'altro.
La compagna di Mazzeschi nega di aver avuto litigi con Marco e giura che la morte è stata provocata solo da un malore. Sui social ha scritto un messaggio d'amore («Prima o poi ti lasceranno in pace, sorrido e vado avanti, io ho una cosa che gli altri non hanno, l'amore») firmandolo con tre cuori. In ogni caso si è detta disponibile a ogni approfondimento nonché serena e fiduciosa nell'esito dell'inchiesta.
A far scattare le indagini della Procura di Arezzo, che poi ha bloccato l'inumazione del cadavere e ha disposto l'autopsia, è stato l'esposto di un familiare dell'imprenditore. Marco Mazzeschi, molto conosciuto ad Arezzo, era titolare di una lavanderia industriale e abitava nella zona di Pescaiola.
Gli amici lo descrivono come un personaggio pieno di risorse: laureato al Dams di Bologna in cinema, era un grandissimo appassionato del grande schermo ma amava anche il giornalismo. Aveva collaborato in passato con alcune testate locali, soprattutto come cronista sportivo. Aveva anche creato un marchio di moda di abbigliamento giovanile.
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