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VELENI IN PISTA – MARCELL JACOBS È STATO SENTITO DAL PM DI MILANO NELL’INCHIESTA SULLO SPIONAGGIO AI DANNI DEL CAMPIONE OLIMPICO IN CUI È INDAGATO IL FRATELLO DI FILIPPO TORTU, GIACOMO TORTU: “DOPO CHE EMERSO IL CASO, FILIPPO MI HA CHIAMATO. VOLEVA CAPIRE SE CI FOSSE ASTIO NEI SUOI CONFRONTI. MA NON HA POSTO SCUSE. L'HO TRANQUILLIZZATO..." – SECONDO L’ACCUSA, GIACOMO TORTU AVREBBE PAGATO 10MILA EURO ALL’AGENZIA DI INVESTIGAZIONE EQUALIZE A CACCIA DI INFORMAZIONI CHE POTESSERO INCASTRARE JACOBS SUL DOPING…

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jacobs tortu

(ANSA) - MILANO, 02 SET - "Mi ha chiamato per sapere come stessi e come andassero gli allenamenti. Voleva capire se ci fosse astio nei suoi confronti. Ma non ha posto scuse. L'ho tranquillizzato facendogli capire che non avessi nulla nei suoi confronti".

 

Così il velocista con due ori olimpici Marcell Jacobs ha risposto al pm di Milano che gli ha chiesto se, dopo l'emergere del caso del presunto spionaggio ai suoi danni, gli era "capitato di parlare con Filippo Tortu", compagno di staffetta nella 4x100. In questo capitolo è indagato Giacomo Tortu, fratello del velocista.

 

JACOBS TORTU

"M'ha prima mandato un messaggio - ha raccontato Jacobs al pm Francesco De Tommasi - dopodiché ci siamo sentiti al telefono per una decina di minuti (...) lui voleva semplicemente in realtà sapere come stavo (...) senza entrare troppo nel dettaglio (...) non mi ha chiesto come dire 'sono dispiaciuto per quello che è successo o altro', voleva solo capire dal mio punto di vista, se c'era un astio direttamente nei suoi confronti (...) soprattutto per il fatto che noi facciamo comunque la staffetta insieme (...) il gruppo che comunque dalla staffetta è sempre stato super unito".

 

FILIPPO E GIACOMO TORTU

E ancora: "Anche non avendo nessuna informazione su quello che era successo gli ho detto comunque di stare tranquillo, nel senso che personalmente tra me e lui non c'era assolutamente niente (...) finché ovviamente non venivano poi fuori tutte le verità su quello che era ... il caso insomma (...) l'ho tranquillizzato facendogli capire (...) almeno direttamente nei suoi confronti non avevo assolutamente nulla".   

 

Secondo l'accusa di concorso in intercettazioni abusive a carico di Giacomo Tortu, sarebbe stato quest'ultimo a commissionare al gruppo dell'agenzia di investigazione Equalize e, in particolare, a Carmine Gallo, l'ex superpoliziotto morto a marzo, l'acquisizione di informazioni.

 

Informazioni, riferibili al 2020 e al 2021, su esiti di analisi del sangue di Jacobs - oro olimpico anche in staffetta e proprio con Tortu e mai coinvolto in vicende di doping - e su contenuti di telefonate e chat tra lui e il suo staff, tra cui pure l'allenatore e il nutrizionista.   

 

MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU - 4X100 ORO A TOKYO 2020

Jacobs nel verbale ha spiegato di aver conosciuto Giacomo Tortu "nel giugno 2014, lui ex velocista, durante un raduno a Genova" e che si era "creata una certa complicità" e "c'è sempre stato un rapporto normale". E che l'ultima volta "l'ho visto più di un anno fa, non ho avuto modo di parlare con lui".   

 

Il due volte oro olimpico a Tokyo 2020 ha anche spiegato di aver detto a Filippo Tortu "capisco che è tuo fratello, che sicuramente la situazione è molto vicina (...) però io finché non ho niente in mano (...) fondamentalmente non posso accusare nessuno". Il compagno di staffetta, "due settimane dopo", gli mandò un messaggio "in cui mi chiedeva ... se mi poteva chiedere una cosa", ma lui non rispose "perché io sono un po' ... diciamo dimentico di rispondere ai messaggi".

giacomo e filippo tortu

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