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Riccardo Arena per “la Stampa”
pianificava omicidio ex patti messina
Avrebbe assoldato un killer per uccidere la ex moglie. In una maniera che però non facesse pensare a un omicidio. Come nei film, un cinquantenne di Patti, in provincia di Messina, si sarebbe rivolto ad alcuni pregiudicati perché simulassero un incidente stradale e gli togliessero di torno la donna, ma non solo lei: anche l' avvocato che l' aveva difesa nei processi contro l' uomo. Un femminicidio mascherato, più un altro omicidio, sventati dagli agenti del commissariato della città che sorge sulla costa tirrenica della Sicilia, con l' arresto del mandante, disposto dal Gip Ugo Molina, su richiesta del pm Federica Urban.
pianificava omicidio ex patti messina
Di lui, data la possibilità di rendere individuabile la vittima, non sono state rese note le generalità. Si sa però che era stato già condannato, due anni fa, per stalking nei confronti della ex consorte, con la quale c' erano contrasti pesantissimi: marito e moglie proprio per questo si erano separati, nel 2016.
Sia prima che dopo, nonostante la coppia non vivesse più nella stessa casa, i dissidi si erano ampliati, sfociando in episodi di violenza e vessazioni ai danni anche dei figli. Più di una volta, così, erano dovuti intervenire i poliziotti e la magistratura aveva chiesto e ottenuto provvedimenti cautelari: prima l' allontanamento dalle aree circostanti l' abitazione della ex, poi il processo e la condanna in primo grado. Ma non era finita lì.
Anzi, era praticamente cominciata. Perché da quel momento l' uomo, adesso finito in carcere, aveva cominciato a pensare alla vendetta, quasi alla soluzione finale del suo problema. Si era rivolto a un gruppo di piccoli delinquenti locali, chiedendo l' esecuzione in maniera «pulita», senza richiamare l' attenzione. Un incidente, doveva sembrare. Prima lei, poi l' avvocato. Solo se non fossero riusciti a farli morire con l' investimento, secondo le disposizioni date ai sicari, si sarebbe potuto fare ricorso all' uso delle armi.
Il compenso sarebbe stato pagato a «lavoro» ultimato. Uno dei killer incaricati però aveva parlato con altre persone e la notizia era arrivata alla vittima designata. Che si era subito rivolta ai poliziotti, abili nel verificare che il possibile mandante del duplice delitto controllava gli spostamenti di lei con un Gps installato di nascosto sull' auto della ex. Un primo riscontro che ha suscitato allarme e indotto gli investigatori a proseguire le indagini. Fino all' epilogo e all' arresto.
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