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"TI FACCIO SALTARE IN ARIA"; "TI SQUAGLIO VIVO" - A VERONA UNA DONNA DI 46 ANNI MINACCIA E AGGREDISCE L'EX COMPAGNO: HA TENTATO DI SFREGIARLO CON L'ACIDO GLI HA CONFICCATO UN PUNTERUOLO SUL BRACCIO. IL MOTIVO? VOLEVA CHE LE CONSEGNASSE IL FIGLIO DI QUATTRO ANNI, AFFIDATO ALL'UOMO DOPO LA SEPARAZIONE - UNA DELLE AGGRESSIONI E' AVVENUTA DAVANTI AL PICCOLO. LA DONNA E' STATA ARRESTATA INSIEME AL NUOVO FIDANZATO, SUO COMPLICE...

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(ANSA) - Minacce e aggressioni all'ex compagno, tra cui un tentativo di sfregio con l'acido e con un punteruolo, per indurlo a consegnarli il figlio che era stato affidato all'uomo. Per questi episodi una donna di 46 anni, assieme al nuovo convivente di 55 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri di Verona, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere, con l'accusa di atti persecutori e lesioni personali aggravate.

 

violenza domestica sugli uomini

A denunciare le violenze un 48enne italiano, ex compagno della donna arrestata, con la quale ha un figlio di 4 anni a lui affidato. Nelle ultime settimane, ha denunciato, ha subito minacce esplicite ed aggressioni fisiche, poiché la donna voleva obbligarlo a consegnargli il bambino con la forza. A suo sostegno anche il nuovo convivente, che ha partecipato alle aggressioni.

 

VIOLENZE DOMESTICHE

Uno di questi episodi violenti è avvenuto anche sotto gli occhi del bambino. Un'escalation, iniziata con minacce di mandare sicari per "squagliarlo vivo", o di "farlo saltare in aria" e di "bruciarlo con l'acido", poi sfociate in vere e proprie aggressioni, tra cui anche un'aggressione con l'acido sul collo e sulle spalle, che fortunatamente non lo ha sfregiato permanentemente.

 

VIOLENZA DOMESTICA3

Vi è stata poi un'aggressione con un punteruolo, rimastogli conficcato a un braccio, mentre l'uomo usciva dall'abitazione della madre dove aveva cercato riparo.

 

I due indagati, già noti alle Forze dell'ordine, sono stati rintracciati a San Giovanni Lupatoto e Albaredo d'Adige (Verona), arrestati su ordine di custodia cautelare del Gip, e trasferiti nel carcere veronese di Montorio a disposizione della Autorità Giudiziaria.