fausto filippone

LA LUCIDA FOLLIA DI FAUSTO FILIPPONE, CHE DOPO AVER LANCIATO LA MOGLIE MARINA DAL BALCONE HA DATO FALSE GENERALITÀ AI SOCCORRITORI E ALLA POLIZIA. CHE NON L’HA FERMATO, ANZI GLI HA PERMESSO DI PRENDERE LA FIGLIA E COMPIERE IL SUO TREMENDO PIANO - IL FRATELLO DI MARINA: ‘POSSIBILE CHE LA PATTUGLIA NON L’ABBIA TRATTENUTO?’. SI SAREBBE EVITATA LA MORTE DI LUDOVICA, 11 ANNI, DI CUI CI SONO I RISULTATI DELL’AUTOPSIA - IL MEDICO CHE HA TROVATO MARINA IN TERRA, AGONIZZANTE: “IL MARITO CAMMINAVA NERVOSAMENTE. HO CAPITO CHE C’ENTRAVA QUALCOSA QUANDO SI È CHINATO È HA DETTO…”

1. FRANCAVILLA:FRATELLO DONNA,PERCHÉ NON LO HANNO FERMATO

FAUSTO FILIPPONE

 (ANSA) - - "Mi viene difficile poter credere che sia sfuggito l'atteggiamento di questa persona, distaccata, in preda ad uno stato che non aveva un aspetto di normalità. Faccio fatica a credere che questo possa essere sfuggito ad una pattuglia di polizia". Lo dice all'ANSA Francesco Angrilli, fratello di Marina, in merito alla testimonianza secondo cui sul luogo dove è caduta la donna a Chieti fosse arrivata una volante quando sul posto era ancora presente il marito, Fausto Filippone, che l'avrebbe spinta di sotto. "Sono sconvolto dalle notizie che ho letto", ha aggiunto.

 

 

2. «FACCIAMO UN SELFIE SUL BALCONE». COSÌ FILIPPONE HA UCCISO LA MOGLIE

Paolo Vercesi per il Messaggero

 

Lucida follia. Questa la sintesi della tragedia familiare che ha sconvolto l' Abruzzo. Fausto Filippone, manager 49enne, ha messo in atto un piano che nella sua mente aveva elaborato chissà da quanto tempo. E lo ha attuato domenica, nel giorno del relax. Ha ucciso la moglie, Marina Angrilli, 51enne insegnante di lettere, buttandola da un balcone. Poi ha lanciato da un cavalcavia dell' A14 la figlioletta Ludovica di 10 anni. Dopo sette ore, allo stesso modo, ha messo fine alla sua esistenza con un volo di trenta metri.

 

FAUSTO FILIPPONE

La trappola. «Andiamo a comprare la lavatrice» aveva detto Fausto alla moglie. Ma lungo il tragitto si era fermato con lei nell' appartamento di piazza Roccaraso a Chieti scalo che l' uomo era solito affittare a studenti. E' lì che si è consumato il primo delitto. Una scaletta trovata sul lato sinistro del balcone, «compatibile con la traiettoria della caduta della donna», è per la squadra mobile la prova della trappola studiata a tavolino: l' ha fatta salire, forse con il pretesto di un selfie, e l' ha spinta giù. La donna, soccorsa agonizzante, è morta due ore più tardi in ospedale. Omicidio studiato e quindi premeditato.

 

«Non un suicidio, nè un malore» ha stabilito Cristian D' Ovidio, il medico legale che ha eseguito l' autopsia sul corpo della donna, interpretando la dinamica della caduta. Altro dettaglio: nessun segno di colluttazione, non s' è trattato dunque di un delitto d' impeto al culmine di una lite.

 

marina angrilli

Filippone è poi sceso nel piazzale e ha fornito ai soccorritori del 118 false generalità della moglie. «Farfugliava, assisteva quasi da estraneo a quella terribile scena» ha detto un testimone. Nessuno lo ha fermato. Nemmeno la volante della polizia che era già sul posto. Una disattenzione che ha consentito all' uomo di portare a compimento il suo piano di morte. E' tornato nella sua casa di via Punta Penna a Pescara per prendere la piccola Ludovica: «Papà ti fa una sorpresa» le aveva fatto dire dalla zia e lei s' era fatta trovare in strada ad attenderlo.

 

L' ha caricata in macchina ed è salito fino al cavalcavia dell' autostrada a Francavilla al Mare. Alla vista degli agenti della polizia stradale l' ha gettata di sotto. La piccola è precipitata senza emettere un fiato. A quel punto il finale era già scritto, come certificato dagli specialisti, il maresciallo dei carabinieri Alessio D' Alfonso e lo psichiatra Massimo Di Giannantonio, mediatori che hanno cercato invano di fermarlo.

 

Quale che sia stato il movente, per gli inquirenti ormai conta poco: con la morte del reo, l' inchiesta finisce sul nascere. Il suicidio del manager ha chiuso il cerchio di una tragedia che non si spiega, se non nella lucida follia dell' uomo. Una persona normale in una famiglia normale, un gran lavoratore hanno detto gli amici.

ludovica filippone ultima foto

Quindici mesi fa qualcosa in lui si era rotto (ad agosto scorso aveva perso la madre) e questo lo ha trascinato in una spirale depressiva autodistruttiva nella quale ha tirato dentro le persone a lui più care. Francesco Angrilli, fratello di Marina, ha escluso il movente passionale, ipotizzato da parole attribuite a Filippone: «Mia sorella era una madre, moglie e insegnante irreprensibile, da prendere come esempio. Certe notizie sono inaccettabili».

 

 

3. FRANCAVILLA, MARITO VICINO A CORPO MOGLIE AD ARRIVO POLIZIA

fausto filippone

 (ANSA) - "Quando è arrivata l'ambulanza Filippone era lì intorno, si muoveva nervosamente nel cortile. Dopo qualche secondo è arrivata una seconda ambulanza e dietro una volante della Polizia. I poliziotti sono scesi. Non ho badato a cosa facessero né a cosa facesse il marito che era lì presente perché a un certo punto un operatore del 118 gli ha chiesto se avesse un documento della signora. Lui ha detto: 'Vado a cercarlo'. Poi è tornato subito dopo dicendo di non averlo. Poi sono andati via tutti insieme: le ambulanze, la volante e il marito della signora".

 

È il racconto - al Tgr Abruzzo - del medico Giuliano Salvio che a mezzogiorno del 20 maggio, uscendo di casa, a Chieti Scalo, per prendere l'auto, ha trovato Marina Angrilli in terra nel cortile. "Non c'era nessuno. Uno o due minuti dopo ero piegato sulla signora e ho visto qualcuno che camminava nervosamente intorno a me. Allora ho chiesto: 'Cosa è successo?'. 'È caduta dal secondo piano' mi ha risposto. Ho chiesto: 'Lei conosce la signora?' 'Si, è mia moglie'".

 

"Io ero chino su corpo della signora - prosegue il medico Giuliano Salvio nell'intervista al Tgr Abruzzo - ho visto qualcuno che camminava nervosamente lì intorno a me non era chiaro cosa diceva, sembrava che si disperasse. Poi lui si è chinato e io ho capito che c'entrava qualcosa perché diceva 'che disgrazia, che sventura'. Qualcosa di simile".

 

fausto filipopne marina angrilli e ludovica

"Quando è arrivata l'ambulanza Filippone era lì intorno, lì vicino, però si muoveva nervosamente nel cortile. In realtà è passato diverso tempo. Io ho dovuto accertarmi che arrivasse il 118, ho fatto una telefonata di conferma, assistevo la donna che nel frattempo cominciava a sanguinare in maniera vistosa però il marito ha fatto una cosa molto strana: mi si è avvicinato e mi ha detto prendi questo numero. Dal suo telefonino mi ha dettato un numero e ha detto: 'io devo andare a prendere mia figlia'. La cosa mi è sembrata immediatamente molto strana e, d'istinto, gli ho detto, forse con un tono molto deciso, tu resti qui e vai via solo quando è arrivato il 118.

 

 Lui è rimasto lì in piedi, andava e veniva, qualche volta si affacciava per vedere le condizioni della moglie. È rimasto lì finché sono arrivati i soccorsi. Dopo qualche secondo è arrivata una seconda ambulanza e dietro una Volante della Polizia. I poliziotti sono scesi però io non ho badato a cosa facessero loro, né a cosa faceva il marito che era lì presente. Osservavo ed ero vicino alla signora mentre veniva soccorsa. La signora era molto agitata dava problemi per il trasbordo in barella".

 

fausto filippone

 

4. LANCIA BIMBA E SI UCCIDE: AUTOPSIA, PICCOLA MORTA SUL COLPO

 (ANSA) - E' morta sul colpo nell'impatto al suolo la piccola Ludovica, la bimba di 10 anni lanciata da un viadotto dell'A14 dal padre Fausto Filippone (49), che poi si è suicidato allo stesso modo dopo ore di trattative. Lo conferma l'autopsia eseguita sul corpo della piccola dal medico legale Cristian D'Ovidio all'obitorio dell'ospedale di Chieti. La ragazzina, secondo quanto appreso, è morta per la "lesività riportata nella precipitazione da grande altezza".

 

Il viadotto Alento, a Francavilla al Mare, è alto infatti circa 40 metri. L'esame autoptico sul corpo di Filippone ha confermato anche per l'uomo le stesse cause di morte della figlia. Il medico legale ha prelevato campioni per esami tossicologici ed istologici, per capire se padre e figlia avessero assunto sostanze che potevano alterare le loro condizioni psicofisiche.

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