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VITTORIO FELTRI È COME IL CAVALIERE NERO, NUN JE DOVETE CACA' ER CAZZO – NON È LA PRIMA VOLTA CHE IL DIRETTORE EDITORIALE DEL "GIORNALE" METTE IN FUGA DEI LADRI: "QUARANT’ANNI FA MI AVVICINÒ UN BALORDO IN PIENA NOTTE. GLI DIEDI 'UN CONFETTO' E LO MISI A DORMIRE" – UN MESE FA L'ULTIMA AGGRESSIONE SUBITA DA "LITTORIO", QUANDO DUE BRUTTI CEFFI VOLEVANO RAPINARLO APPENA FUORI CASA, PRIMA CHE SALISSE IN AUTO CON LA SCORTA: "GLI HO MOLLATO UN CAZZOTTO, NON CREDO SE LO ASPETTASSERO DA UNO COME ME. L'HO PRESO IN PIENO VOLTO, UN CARTONE MICIDIALE, L’HO ABBATTUTO"
Estratto dell'articolo di Alessio Di Sauro per www.corriere.it
«Spaventato? Macché, semmai sono incazzato. Ho la mano sinistra che mi fa ancora male, per quindici giorni ho avuto il livido».
A sentir lui però c’è chi è conciato peggio. Parola di Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale, che alla lingua affilata pare sia in grado di affiancare all'occorrenza un sinistro che non ammette repliche. [...]
Racconti.
«È stato all’incirca un mesetto fa, stavo uscendo di casa in via Vallazze per andare in redazione, saranno state le dieci di mattina, pieno giorno. C’erano dei lavori in corso che hanno costretto l’auto della scorta a parcheggiare a qualche metro di distanza, ostacolando peraltro la visuale tra il marciapiede e il portone. Quando ho varcato la soglia si sono avvicinati questi due ceffi, questi due idioti. Ho capito subito la malaparata».
La stavano aspettando?
«Questo non posso dirlo con sicurezza, non so se stessero aspettando proprio me o invece avessero puntato una persona a caso. Erano sulla trentina, ben piazzati fisicamente, non saprei dire se italiani o meno. Uno dei due ha estratto dalla giacca una bomboletta, ho dedotto si trattasse di spray urticante».
E lei?
«Ho reagito d’istinto, gli ho mollato un cazzotto. Un bel cazzotto, non credo se lo aspettassero. Da uno come me, poi».
Li ha messi in fuga.
«L’ho preso in pieno volto, un cartone micidiale. L’ho abbattuto con il sinistro».
VITTORIO FELTRI A DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
[...] Si è fermato qualcuno per aiutarla?
«Nessuno ma non ce ne sarebbe stato il tempo, è successo tutto in pochissimi secondi, io stesso mi sono infilato subito in macchina. Nemmeno i carabinieri si sono accorti di nulla. È stata una reazione spontanea, se ti fai prendere dal panico in questi casi è la fine».
C'è chi direbbe che ha avuto fortuna e coraggio.
«Più che altro ho avuto mira: se lo avessi mancato sarebbe stato un casino. Diciamo che mi tengo in forma».
Ha puntato il dito contro la sicurezza a Milano.
«Mi sembra un dato di fatto che non ce ne sia. Col tempo dovrebbe aumentare, invece qui diminuisce. Quando succede agli altri tendi a fregartene, se capita a te ci presti attenzione».
Però le era già capitata una disavventura del genere.
«Quarant’anni fa, quando lavoravo al Corriere. Mi avvicinò un balordo in piena notte, c’era la nebbia. Gli diedi “un confetto” e lo misi a dormire».
vittorio feltri - consiglio regionale lombardia - foto lapresse
vittorio feltri 2
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