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IL CONTO DELLA POPOLARE DI BARI ARRIVERÀ A NOI - VITTORIO FELTRI: “OSSERVIAMO CHE L'ENNESIMA BANCA ITALIANA, DOPO MONTE DEI PASCHI E VARIE ALTRE, È ANDATA IN MALORA. LA POPOLARE DI BARI È IN DIFFICOLTÀ PER LE SOLITE CAUSE, LA PRINCIPALE DELLE QUALI È UNA GESTIONE FOLLE DI CUI NESSUNO RISPONDERÀ A LIVELLO CIVILE E PENALE. CHIUNQUE IN ITALIA COMMETTA ERRORI È TENUTO A RENDERNE CONTO, SE INVECE UN MAGISTRATO E UN BANCHIERE LA COMBINANO GROSSA LA FANNO FRANCA”
vittorio feltri foto di bacco (2)
Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
Tanto per tenerci giù di morale, osserviamo che l' ennesima banca italiana, dopo Monte dei Paschi e varie altre, è andata in malora. Si tratta della Popolare di Bari in difficoltà per le solite cause, la principale delle quali è una gestione folle di cui nessuno risponderà a livello civile e penale. Chiunque in Italia commetta errori è tenuto a renderne conto. Per esempio, se un giornalista sbaglia una frase viene querelato e naturalmente condannato.
Se invece un magistrato e un banchiere la combinano grossa la fanno franca e buona notte al secchio. Non conosciamo nei dettagli le topiche attribuibili all' istituto di credito pugliese, tuttavia sappiamo che esso ha prestato soldi a cani e porci e non è più riuscito a ottenerne la restituzione non avendo preteso dai clienti garanzie di solvibilità.
A forza di sganciare denaro a chi non era e non è in grado di saldare il debito, ovvio che la Popolare in questione, al pari di molte consorelle, si trovi ora con l' acqua alla gola.
Siamo di fronte a un fallimento mostruoso e, secondo tradizione, toccherà allo Stato, spendendo i nostri quattrini, quelli pubblici, riparare ai danni. Un imprenditore che vanti un credito nei confronti della PA fatica anni per riscuotere quanto gli spetta, e magari è costretto a chiudere bottega, se viceversa una banca viene amministrata con le terga e salta per aria, il governo corre in suo soccorso per toglierla dai guai. Tale è la prassi assurda.
La vicenda della azienda barese si assomma alla tragedia dell' Ilva di Taranto, cosicché la Puglia a questo punto versa in condizioni pietose, e dovrà per forza ricorrere alla finanza statale per sopravvivere. I denari necessari per sistemare lo sfascio saranno prelevati dalle tasche dei connazionali, che non avranno neanche il diritto di ricorrere alla blasfemia per sfogarsi, giacché è vietata dalla legge, mentre i deficienti che hanno provocato il disastro la passeranno liscia, non andranno in galera e non saranno nemmeno costretti a sfamarsi alla Caritas, bensì assolti per insufficienza di prove.
Lo schifo continua alla luce del sole nell' indifferenza dell' esecutivo.
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