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“VIVERE DA OCCIDENTALE È COME VIVERE DA LIBERTINO” – LA DELIRANTE TESTIMONIANZA IN AULA A PARIGI DI SALAH ABDELSAM, UNICO ATTENTATORE SOPRAVVISSUTO ALL'ATTENTATO DEL BATACLAN: “I VALORI OCCIDENTALI? VIVERE SENZA PREOCCUPARSI DI DIO, FARE CIÒ CHE SI VUOLE, MANGIARE E BERE CIÒ CHE SI VUOLE. PRIMA DELLA RADICALIZZAZIONE ANDAVO IN DISCOTECA, MI FACEVO UNA CANNA NEI FINE SETTIMANA E…” - L'AUDIO HORROR TRASMESSO IN UDIENZA

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Da "www.lastampa.it"

 

salah abdeslam

Vivere secondo i valori dell'Occidente equivale a «vivere da libertino». Così il terrorista Salah Abdelsam, unico sopravvissuto all'attentato del Bataclan, spiega in aula il perché della sua decisione di «rinunciare al progetto di avere una famiglia e dei figli» per un obiettivo più ampio, «il progetto per il quale oggi sono criticato».

salah abdeslam processo bataclan

 

Nato e cresciuto in Belgio, «imbevuto di valori occidentali», Abdelsam in tribunale racconta di trascorrere le sue giornate in cella leggendo, ma di aver smesso di giocare a scacchi perché «è proibito dall'Islam». Infine, interrogato sulla sua definizione dei valori occidentali, specifica che si tratta di «vivere da libertino, vivere senza preoccuparsi di Dio, fare ciò che si vuole, mangiare ciò che si vuole, bere ciò che si vuole».

 

Prima della sua radicalizzazione nel 2014, Salah Abdeslam andava in una discoteca «di tanto in tanto per divertirsi» ma non ballava. Si definisce «un bravo studente, amato dai miei insegnanti». «Non ero un bravo ballerino - racconta ancora ai giudici - giocavo al casinò ma non dipendente dal gioco». Dice di non essere stato «un consumatore di cannabis». Ma di farne uso, «solo per hobby, una canna ogni tanto nei fine settimana».

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L’orrore rivissuto in un audio 

In aula alla Corte di Assise di Parigi è stato diffuso oggi – come richiesto da un'associazione delle vittime – un audio di qualche minuto, registrato nel pieno del massacro del 13 novembre 2015, nel quale morirono in un attacco jihadista 90 persone, tra cui l'italiana Valeria Solesin. 

 

BATACLAN

«Il primo che si alza sparo», si sente gridare. Dopo cinque settimane consacrate alle testimonianze di circa 350 parti civili, questa diffusione permette «di rendersi conto, in altra maniera, dell'orrore», ha spiegato Arthur De'nouveaux, presidente di Life of Paris, lui stesso sfuggito all'attacco. L'audio è stato ottenuto da un dictafono che era rimasto acceso durante tutto il tempo e ha captato la dinamica dell'attentato.

 

Si sentono chiaramente le voci degli attentatori che rivendicano l'attacco «per la Siria e per l'Iraq», che tirano in ballo l'allora presidente Francois Hollande e i bombardamenti effettuati «dai soldati francesi e americani». «Noi ora bombardiamo sulla terra, non abbiamo bisogno di aerei si sente». E ancora: «Il primo che si alza gli sparo un proiettile in testa. E' chiaro? Chi prova a fare il giustiziere lo uccido, avete capito?».

 

ARRESTO DI ABDESLAM SALAH

Un'altra voce monocorde, fredda in sottofondo: «Non potete che prendervela con il vostro presidente Hollande». Sui banchi le parti civili abbassano la testa, qualcuno se ne e' andato invitato dal giudice prima ancora che iniziasse la registrazione. Qualcun altro si prende le mani, qualcuno esce dalla sala. Poi gli spari, le urla e il frastuono di un'esplosione», quella della cintura esplosiva del terrorista algerino Samy Amimour, deflagrata subito dopo che un poliziotto lo aveva colpito sul palco del teatro.

 

Sotto processo anhe la madre di un attentatore

Intanto la madre di Foued Mohamed Aggad, uno dei tre kamikaze, viene processata per «finanziamento del terrorismo», assieme alla compagna del figlio, anch'essa alla sbarra «per associazione di stampo terrorista».

vigili del fuoco aiutano un ferito del bataclan

 

Fatima Hajji, 53 anni, è in tribunale per aver versato soldi al figlio e alla compagna del figlio tra il 2014 e il 2015, quando si trovavano nella zona tra Siria e Iraq. Foued Mohamed Aggad tagliò in ponti con la famiglia alla fine del mese di agosto 2015, dopo aver annunciato che sarebbe «morto da martire», secondo i verbali della polizia. Sarebbe poi rientrato in Francia nell'estate del 2015 per diventare uno dei tre assalitori morti nell'attacco che ha causato 90 morti al Bataclan.

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