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Rispetto alle donne che vanno a messa almeno una volta a settimana, chi non crede e rifiuta la religione è più propenso a togliersi la vita. Frequentare quei luoghi spirituali e profumati d’incenso dà alle persone un senso di comunità e di partecipazione sociale, e riduce le probabilità di avere problemi mentali. Per non parlare del fatto che in molte delle principali tradizioni religiose del mondo è vietato il suicidio, come rifiuto della vita che dio ti ha donato.
Un gruppo di ricercatori della Harvard School of Public Health ha analizzato quasi 90.000 donne tra il 1996 e il 2010 per studiare le associazioni tra il frequentare una chiesa e commettere suicidio. Tra queste, per lo più cattoliche o protestanti, più di 17 mila partecipavano alle attività religiose più di una volta alla settimana, 36.488 una volta a settimana, generalmente la domenica, e 21.644 non vi avevano mai preso parte.
I ricercatori hanno scoperto che rispetto alle donne che andavano in chiesa una o più volte alla settimana, le altre che non frequentavano era più vicine alla possibilità di commettere suicidio.
Il professor Tyler Vanderweele ha commentato: “I nostri risultati non implicano che gli operatori sanitari dovrebbero prescrivere la partecipazione alle funzioni religiose”.
“Tuttavia, per chi è già credente incoraggiare una partecipazione attiva potrebbe essere di grande supporto sociale. La religione e la spiritualità sono una risorsa spesso sottovalutata da medici e psichiatri.”
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