DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
Il sostegno del G7 all'Ucraina continuerà fino a quando sarà necessario, "as long as it takes", si legge nel comunicato che i Grandi hanno diffuso dopo aver dialogato al Castello di Elmau con Zelensky collegato in videoconferenza, e si articolerà lungo tre direzioni: la consegna di armamenti ad hoc; nuove sanzioni; e il tetto sul prezzo dell'energia. Partita complessa quest' ultima, come ha spiegato in un botta e risposta con i giornalisti Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale Usa: «È un metodo nuovo, serio ma complesso, e per questo serve il lavoro di tecnici e la collaborazione fra più ministeri». […]
Sulle armi Washington […] ha anticipato le richieste di Zelensky che ha incalzato i leader dicendo di voler "chiudere la guerra entro l'anno". Il presidente ucraino nel suo intervento he chiesto l'invio di batterie anti-missile ricordando l'attacco su Kiev di domenica.
Arriverà già ai primi di luglio il sistema Nasams (National Advanced Surfaced to Air Missile Systems), missili terra-aria a medio e lungo raggio. Sono 12 i Paesi che li posseggono, gli Usa li acquisteranno in Norvegia e li gireranno a Kiev. Oltre a questo, arriveranno munizioni per i 100 howitzer M777 e radar hi-tech. Sullivan ha evidenziato che le armi che giungeranno a Kiev "sono tagliate su misura per le esigenze" attuali. Il Pentagono ha notato un aumento dei raid missilistici, nel solo weekend ne sono stati contati 60.
GUERRA IN UCRAINA - ARTIGLIERIA
La questione militare e della sicurezza sarà al centro del summit della Nato che domani si apre a Madrid. Anticipando i temi, ieri Stoltenberg ha sottolineato che «la prima minaccia è tornata a essere la Russia». Per far fronte a questa, la forza di reazione rapida passerà da 40mila effettivi a 300mila, e verrà potenziato il fianco orientale con brigate nei Baltici e in Polonia.
Prima di volare a Madrid (Biden avrà un bilaterale con il premier Sanchez) i Grandi chiuderanno la tre giorni di Elmau Schloss non prima di aver messo a fuoco un altro tema, il nucleare iraniano. Ci sarà un incontro fra Biden, Macron, Scholz e Johnson, ovvero i Paesi protagonisti dell'intesa del 2015 (insieme a Russia e Cina) con Teheran. Washington ha espressamente detto di voler tornare a quell'accordo e il Qatar si è offerto di mediare un incontro fra inviati Usa e iraniani.
battaglia tra russi e ucraini a lysychansk 3
Uno dei punti di dissidio fra i leader è il rapporto con Putin. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che «le relazioni con la Russia non torneranno quelle di prima», ma è la stessa Germania - affiancata dalla leadership della Ue - a considerare la partecipazione al G20 indonesiano dell'autunno dove Putin ha confermato la sua presenza. Gli americani hanno già in messo in atto in altri consessi il boicottaggio dinanzi alla presenza di inviati russi. E Biden non ha escluso di non andare a Bali se ci sarà Putin. Ma lì, fra 20 capi di Stato di ogni parte del mondo, il capo del Cremlino non sarà così isolato.
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