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    ''NEW YORK È LA CITTÀ CHE NON DORME MAI PERCHÉ LÌ HANNO GLI INCUBI DOPO AVERE VISTO LA BOTTERI''. CHI L'HA DETTO, MICHELLE HUNZIKER? NO, MAURIZIO CROZZA. MA LUI NON HA SCATENATO TUTTI I PIAGNONI D'ITALIA, PERCHÉ È DI SINISTRA ED È SUL NOVE, IL CANALE DI BIGNARDI, SAVIANO E RUBIO (ALTRO ODIATORE DOC, MA È DI SINISTRA QUINDI OK) - NON BASTA: IN UN VIDEO PERFETTO ED ESILARANTE, CROZZA/MANNONI DICEVA A CROZZA/BOTTERI CHE I CORRISPONDENTI RAI SONO INUTILI NELL'ERA DI INTERNET. SOPRATTUTTO VISTO CHE LA BRAVA GIOVANNA NON ESCE MAI DALLO STUDIO (PURE PRIMA DEL CORONAVIRUS)


     
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    Maurizio Crozza demolisce la Botteri con imitazione al veleno

     

     

    ARTICOLO DEL 2017:

    LA BOTTERI PIENA E LA RAI UBRIACA - 200MILA EURO PER RILEGGERE LE NOTIZIE DEL ‘NEW YORK TIMES’ E CONFEZIONARE SERVIZI ANTI-TRUMP? A VIALE MAZZINI PENSANO DI SOSTITUIRLA (DOPO ‘SOLI’ 10 ANNI) - VIDEO: CROZZA LA DEMOLISCE CON LA SUA IMITAZIONE: ‘TU AVEVI SENSO NEGLI ANNI ‘90, OGGI CI DAI NOTIZIE CHE LEGGIAMO SU INTERNET, CHE CI FAI ANCORA A NEW YORK?’ ‘MI SONO ISCRITTA A JUDO E HO PAGATO GIÀ PER TUTTO L’ANNO’

    https://m.dagospia.com/la-botteri-traballa-a-new-york-video-la-perfida-imitazione-di-crozza-a-che-serve-il-tuo-lavoro-145229

     

     

     

     

    È VIETATO FARE SATIRA SULLA BOTTERI (TRANNE CHE AI COMICI DI SINISTRA)

    Giorgio Gandola per “la Verità”

     

    FABIO FAZIO E GIOVANNA BOTTERI FABIO FAZIO E GIOVANNA BOTTERI

    «Una tragedia di connotati. Con i lineamenti che ricordano il groviglio dei cavi delle cuffiette uscito dalla tasca». Siamo al puro dadaismo, alla descrizione di un Picasso ritrovato, alla pubblicità rifiutata da Tim Cook per il lancio degli AirPods. Soprattutto siamo a novembre 2019 quando Maurizio Crozza travestito da Vittorio Feltri descrive così Giovanna Botteri, la corrispondente Rai da Pechino trasformata dall' isteria del politicamente corretto progressista in madonna pellegrina da issare in processione contro i presunti odiatori di Striscia.

     

    MICHELLE HUNZIKER E GIOVANNA BOTTERI MICHELLE HUNZIKER E GIOVANNA BOTTERI

    Allora non accadde nulla, risatine a denti stretti sul divano dopo un sashimi e prima di una birra artigianale con il Pagante come colonna sonora. L' intellettuale radical chic non si scompose e neppure alzò il sopracciglio allorché Crozza, calcando la mano, aggiunse: «Quando era negli Stati Uniti spalava sterco su Trump, ora che è in Cina non dice una parola sulla dittatura cinese. Forse spera che tra 1,5 miliardi di cinesi ce ne sia uno che abbia il coraggio di darle una bottarella». Oppure, con l' imbarazzo della scelta: «New York è la città che non dorme mai perché lì hanno gli incubi dopo avere visto la Botteri». Ancora niente, nessun sussulto a sinistra di Paperino.

     

    La corrispondente piace alla sinistra con le coscienze inquiete e lo stipendio fisso (copyright di Carlo Emilio Gadda). Quando Enrico Letta, Luigi Zanda e gli ex giovani turchi vedono i suoi collegamenti ne rimangono tranquillizzati. La sintesi crozziana è tutt' altro che ironica, il regime cinese è descritto come l' impero del bene esattamente come l' America trumpiana era il male assoluto. Il groviglio dei cavi delle cuffiette.

    GIOVANNA BOTTERI GIOVANNA BOTTERI

     

    Allora i giornali non ripresero, il Web non s' indignò, il bodyshaming (definizione da depravati anglofili) se ne stette a cuccia perché Crozza non si tocca, quella è satira. E poi La Nove è una tv fricchettona, inventata da Laura Carafoli, pupilla di Carlo Freccero, quindi antropologicamente incapace di odiare. Ci lavorano Daria Bignardi e Chef Rubio, Andrea Scanzi e Roberto Saviano; tutte le sfumature di rosso possibili in natura. Che fai, interrompi un' emozione?

     

    Neppure Botteri medesima aprì bocca, non si sa se inorgoglita per la citazione (basta che ne parlino) o impegnata non infastidire i compagni che sbagliano.

    Per contro Michelle Hunziker conta gli insulti di ritorno e il servizio Mediaset sul look trasandato viene stigmatizzato da autori, giornalisti, sindacalisti (l' Usigrai ha dissotterrato l' ascia di guerra).

     

    GIOVANNA BOTTERI GIOVANNA BOTTERI

    Si chiede l' intervento dell' azienda, si pretende che l' amministratore delegato Fabrizio Salini prenda cappello. La libertà di stampa, la democrazia in pericolo, la meritocrazia calpestata. Eppure.

     

    Eppure basta perdere cinque minuti su YouTube per trovare un' altra chicca.

    Sempre Crozza, sempre La Nove. Questa volta il comico imita Maurizio Mannoni, infastidito perché una finta Botteri con una parrucca simile a quella di Bruce Willis in Jackal spiega notizie rafferme. «Giovannona, tu avevi senso negli anni Novanta quando non c' era ancora il wifi, cosa ci fai ancora a New York?». Risposta: «Ho casa, mi sono iscritta anche a judo». Nessun fremito sindacale. Nessuna sollevazione contro l' eroica e complessa figura del corrispondente estero.

     

    crozza imita giovanna botteri crozza imita giovanna botteri

    Si sono svegliati tutti quando hanno visto la sagoma di Antonio Ricci nel mirino.

    Gli stessi che si sono divertiti per 20 anni a massacrare Daniela Santanché e Mara Carfagna oggi ci insegnano che la pettinatura di Giovanna Botteri non va criticata.

    Karl Lagerfeld direbbe: «La sciatteria iconica più che eleganza è sofferenza». La polemica è ovviamente degna di visagisti in disarmo e diventa virale nei bar del Web, ma tralascia un dettaglio mandato in onda da Striscia: perfino il sacrestano Fabio Fazio ha dato l' ok dal suo pulpito al bodyshaming della giornalista.

    crozza imita giovanna botteri crozza imita giovanna botteri

     

    È l' 8 marzo, Festa della donna, quando Luciana Littizzetto a Che tempo che fa entra a piedi uniti: «Mi piacerebbe che si facesse qualcosa per i capelli di Giovanna Botteri. Sono sempre più verdi, come le madonne con dentro l' acqua benedetta». Ieri Gerry Scotti ha fatto notare: «Strano, nessuno si è scandalizzato, neppure ai vertici della Rai. L' ad Salini non vede Che tempo che fa?».

     

    Stando all' indignazione a comando neppure l' Usigrai ha dimestichezza con i programmi mandati in onda sulle reti, a meno che in nome della non belligeranza politica preferisca azzannare quelli di Mediaset.

     

    Il cerchio dell' ipocrisia si chiude sempre da Fazio. Dimentico delle stilettate della Littizzetto, domenica il presentatore che piace al Quirinale si collega con lady Botteri, notando che sfoggia una giacca al posto del pullover nero d' ordinanza. Allora, più mellifluo che mai, flauta: «Sei tu che fai elegante la giacca».

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    Una tragedia di connotati, e anche di spine dorsali.

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