MAURO DA MANTOVA, PAOLO LIGUORI CONTRO CRUCIANI E I GIORNALISTI CHE GONFIANO L'EGO AI NO-VAX
Giulia Cazzaniga per la Verità
CRUCIANI MAURO DA MANTOVA
È lo stesso Giuseppe Cruciani, a inviarci i titoli dei siti di informazione inglesi e spagnoli che ne parlano. «Fosse vivo, a vedere che parlano tutti di lui sarebbe impazzito». La morte di Maurizio Buratti, meccanico di 61 anni, per tutti «Mauro da Mantova», accanito interventista nel programma La zanzara di Radio 24, ha fatto notizia persino oltreconfine. La narrazione è la stessa: era un noto no vax, è morto di Covid.
Breve riassunto per chi si fosse perso le puntate precedenti: Mauro chiama in trasmissione a fine novembre, dice di avere 38 di febbre e si vanta di essere a far la spesa con mascherina abbassata.
EL MUNDO PARLA DI MAURO DA MANTOVA
«Sì, e facevo fatica persino a crederci, ma poi ho ricevuto le immagini dai ragazzi che gli hanno parlato. Che, specifico, sono poi risultati tutti negativi. Era tutto vero».
È stato lei a insistere perché si ricoverasse, giusto?
«Nei giorni successivi mi ha detto che il saturimetro segnava 74, e solo grazie all'intervento di un medico molto conosciuto, ascoltatore della Zanzara, si è convinto ad andare in ospedale. A Verona, in auto, perché diceva che a Mantova era pieno di comunisti. Ma inizialmente si è rifiutato di farsi intubare, diceva che era solo influenza, e anche a detta dei dottori quei primi giorni gli sono stati fatali, hanno compromesso la situazione».
CRUCIANI MAURO DA MANTOVA 3
Vi conoscevate da 10 anni, dal suo primo intervento in radio.
«Complottista da ben prima del Covid, Mauro era antivaccinista perché pensava addirittura che ti potessero iniettare sistemi di controllo, o veleni. Era contro le presunte lobby farmaceutiche. Non lo definirei nemmeno no vax, lui era totalmente sui generis. Non c'è una storia uguale perché Mauro era unico, anche nella fine drammatica».
Scrivono che era un matto, e che se l'è cercata.
ARTICOLO DEL DAILY MAIL SU MAURO DA MANTOVA
«Nessuno si merita di crepare, io non auguro la morte neppure al mio peggior nemico. Detto questo, chi si può arrogare il diritto di chiamarlo fuori di testa? Io lo chiamavo "svitato", con affetto, perché lo conoscevo. Chi è contento della morte di Mauro è, semplicemente, un pezzo di merda».
La vicenda non ha risparmiato nemmeno lei, primo a dare notizia della sua morte.
«Mi hanno dato del cinico, dicono che verso lacrime da coccodrillo, quando invece non ho nulla da rimproverarmi. Mauro alla Zanzara aveva trovato una sua casa, una notorietà, anche. Viveva per dire la sua. Chi fa il moralista oggi cerca, come tutti, la sua patetica quota di esibizionismo. Siamo tutti un po' esibizionisti».
giuseppe cruciani
Non gli ha mai consigliato di vaccinarsi?
«Glielo ho anche detto, sì, che sarebbe stato meglio, vista l'età e le sue condizioni di salute. Ma non sopporto chi dà consigli agli altri. Ciascuno è artefice del proprio destino. E poi: se non ti vaccini è matematico che muori? No, altrimenti oggi sarebbe un lazzaretto».
Selvaggia Lucarelli la ha accusata di aver usato Mauro come macchietta, un giullare per fare show.
«Nei confronti di alcune persone da tempo uso l'arma efficace dell'indifferenza assoluta. L'amico Paolo Liguori ha detto invece che prendere una persona no vax estremista dalla strada e portarla in radio per fare ascolti possa aver contribuito poi alla sua fine. Rispondo a lui: mi pare, con tutto il rispetto, una cosa ridicola».
Perché ridicola?
mauro da mantova 2
«In primis perché il successo in radio non si misura sugli ascolti giornalieri come in tv. E poi chi decide gli ospiti? Con quali criteri? Perché Mauro no, ma un filosofo sì? Chi sentenzia che una persona è disturbata o sana di mente? Una commissione? La cupola del politicamente corretto? E poi è una puttanata sesquipedale pensare che una trasmissione radiofonica possa condizionare la mente delle persone».
No vax e critici del pass sono spesso in tv.
«E chi muove accuse a Giletti, Floris, Myrta Merlino, o Bianca Berlinguer è ipocrita. Tutti, in questo mestiere, sanno che così la curva dell'ascolto si alza. Ciascuno, con la propria professionalità, personalità, onestà intellettuale, ci mancherebbe, quella curva il giorno dopo la va a guardare».
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Che lo scontro faccia audience non è una novità.
«Io stesso ho partecipato a vari dibattiti e la discussione è il sale della democrazia. Quando ho espresso critiche verso i limiti del green pass sono però stato bollato come uno che voleva sfasciare il Paese. Peccato che in questi giorni sia finalmente caduto il velo della criminalizzazione: viene meno la narrazione della "pandemia dei non vaccinati". Era una bufala, l'ho detto insieme a pochi altri in tempi non sospetti: l'aumento dei contagi ora dimostra che avevamo ragione».
Dimostra che il green pass è sbagliato?
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«È stato presentato dallo stesso presidente del Consiglio come un modo per essere sicuri. E così non è, perché nessuno ha certezze. Solo che così in tanti hanno abbassato la guardia. Draghi se l'è cavata dicendo che in quel momento aveva quelle evidenze scientifiche ma, diciamolo, ha detto un falso».
Perché Cruciani non dice se si è vaccinato o meno?
«Perché è un'operazione terribile, classificare le persone tra vaccinati e non vaccinati. Anche se la classificazione ormai esiste, perché solo i primi entrano al ristorante».
selvaggia Lucarelli
Lei lavora nella radio della Confindustria: la hanno mai limitata?
«Mai, sono sempre stato totalmente libero a Radio 24. Ho ospitato spesso no vax, o gente che in qualche modo esprime la sua contrarietà, trattandola a volte con ferocia, altre con sarcasmo o con ironia, anche a seconda dell'umore della giornata. Continuerò a farlo».
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