1 - IL VITTIMISMO VERO MALE DEL MERIDIONE
Giuseppe Cruciani per Libero Quotidiano
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E dunque è ripartito un grande classico, il piagnisteo napoletano. Battuti sul campo eppure vinti dal grande complotto, dal puparo delle giacchette nere, dal potere juventino che non è mai finito e perpetua la profonda ingiustizia di un Sud costretto da sempre a inchinarsi di fronte ai predoni sabaudi.
E dunque dopo un 1-3 in Coppa Italia troviamo un presidente De Laurentiis che (da Los Angeles) minaccia di schierare i ragazzini nella gara di ritorno (a proposito, già allertati esercito e Protezione Civile?), il sindaco De Magistris che sciarpa al collo parla di «torto continuo, senza fine, ripetuti errori arbitrali e opinionisti che hanno visto un'altra partita, una vergogna nella vergogna» e persino lo scrittore Maurizio De Giovanni che racconta di non aver dormito tutta la notte dopo il match «per le bastardate subite dalla mia città».
higuain dybala
Bastardate, ha scritto proprio così. Non si salva nessuno: la Rai faziosa, i commentatori al soldo degli Agnelli, quelli che gestiscono le immagini colpevoli di far vedere al replay solo quello che vogliono, ovviamente tutto manovrato per condizionare chi fischia e metterlo in quel posto al Ciuccio. Non conta più nulla, non conta che gli episodi contestati siano interpretati in cento modi diversi.
dybala juventus napoli
Il vittimismo, vero morbo meridionale, si trasferisce al calcio con una virulenza moltiplicata dalla passione e dal business che genera la passione per la squadra. Radio, tv e saltimbanchi vari di cosa vivrebbero senza il Grande Nemico, senza la retorica del furto subito, esattamente come la storia ridicola dei terroni vittime storiche della feroce Padania? Persino il compassato quotidiano locale, Il Mattino, di solito baluardo di ogni moderatismo politico, quando si tratta di calcio e di Napoli, perde ogni freno.
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«Questo non è calcio», titolava dopo la presunta rapina dello Stadium. Mentre Francesco De Luca, editorialista calcistico dello stesso giornale, da tempo scrive che la Juve intimidisce sul campo arbitri e assistenti vari «nel silenzio delle istituzioni calcistiche» e una volta, se la memoria non fa brutti scherzi, arrivò a sostenere che gli avversari della Juve vanno in campo troppo arrendevoli, quasi spalancando le gambe. I vantaggi? Boh, non si sa.
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Nulla, in confronto a quello che avviene nel cuore della tifoseria partenopea, la trasmissione radiofonica condotta ogni giorno da un certo Carlo Alvino su Kiss Kiss. Lo stesso Alvino che tempo fa augurò la morte «lenta, ma sicura» a uno juventino «affetto dalla gravissima patologia» di essere nato a Napoli ma essere tifoso bianconero. E che una volta si disse d'accordo con uno che parlò di «sistema mafioso» di cui farebbe parte la Juve.
JUVENTUS NAPOLI
Ieri ha iniziato la sua trasmissione con una canzone dedicata a Arsenio Lupin, iniziativa peraltro geniale, ma che fa capire benissimo da che parte tira quel vento. Tra le sue perle ricordiamo al lettore: «Il calcio italiano è una farsa, lo ha visto tutto il mondo collegato con la partita» (dopo uno Juventus-Inter); «Il mondo dell'informazione è complice di questa farsa», cioè siamo tutti un po' venduti ai torinesi; «La Juve rappresenta il potere del calcio italiano, gestisce e manipola tutto, anche le designazioni»; «Chi ama il gioco pulito è antijuventino, è un valore». «C'è una squadra che gode di impunità solo per il potere economico e politico».
E ancora, rivolto a un altro supporter della Juve: «Sei un poveraccio, hai costruito la tua storia sui furti e gli scippi». Il linguaggio è popolare, ma è più o meno quello che trasuda da ogni poro della città, a prescindere dai singoli episodi contestati. Facile in questa follia collettiva, anche per uno come De Giovanni, passare dai Bastardi di Pizzofalcone a quei Bastardi della Juve. E tanti saluti al cervello.
GIUNTOLI - JUVENTUS NAPOLI
2 - IL NAPOLI CORREGGE IL TIRO A METÀ ASSOLTO L' ARBITRO, NON LA RAI
Monica Scozzafava per il Corriere della Sera
C'è stata un' altra partita tra Juventus e Napoli iniziata dopo il triplice fischio dell'arbitro Valeri martedì sera allo Stadium. La sfida mediatica e di comunicazione su un argomento di dibattito costante, che infiamma animi, condiziona lo stile dei singoli club e getta ombre sulla regolarità delle partite. I due rigori concessi alla Juventus hanno fatto gridare alla «vergogna» il d.s. del Napoli, Cristiano Giuntoli.
JUVENTUS NAPOLI TWEET CONTRO LA RAI
Quello invece non fischiato agli azzurri per un fallo di Pjanic su Albiol ha aperto il fronte della guerra tra il Napoli e la Rai. Per il club azzurro la tv di Stato non ha mai mostrato durante la telecronaca il replay di un' azione fortemente dubbia. Il fallo subito dal difensore spagnolo è stato mandato in onda solo su richiesta esplicita.
MUNDO DEPORTIVO SU JUVENTUS NAPOLI
Il botta e risposta si era già consumato nell'infuocato post partita. Ieri a bocce ferme, mentre una città intera guidata dal sindaco Luigi de Magistris si indignava per il «furto subito» e in maniera quasi contagiosa coinvolgeva tifosi e non, inducendo finanche un gruppo di dieci bambini a scrivere al presidente della Fifa, Infantino («Dopo aver visto la partita non abbiamo più voglia di guardare il calcio in tv»), il Napoli chiariva ancora una volta la sua posizione, ridimensionando l'attacco alla direzione arbitrale.
I TWEET DOPO JUVENTUS NAPOLI
Nicola Lombardo, capo della comunicazione ha spiegato: «Interveniamo pochissimo sulle decisioni arbitrali, in cinque anni lo abbiamo fatto quattro volte. Gli arbitri hanno un compito difficile e possono sbagliare».
Quanto invece alla Rai, il tiro non viene abbassato. «Il regista fa il suo mestiere - ha aggiunto Lombardo - ma né il telecronista, né il commentatore della telecronaca hanno chiesto il replay del fallo subito da Albiol. Senza la nostra protesta, non lo avrebbero mai mostrato. E nessuno ne avrebbe parlato».
I TWEET DOPO JUVENTUS NAPOLI
Immediata la replica della direzione Rai: «L' operato di Gianni Cerqueti e di Roberto Rambaudi è stato ineccepibile. Hanno dimostrato competenza ed equilibrio, ogni critica è strumentale». La Juventus intanto ha svolto la sua tranquilla giornata di allenamento a Vinovo, allontanando i veleni e preoccupandosi evidentemente di altri obiettivi. Il d.s. Fabio Paratici ha osservato: «Le critiche? Stiamo parlando di niente.
A Monaco siamo usciti dalla Champions con decisioni contrarie, le abbiamo prese e abbiamo ricominciato. Si va avanti». Avanti dovrà andare anche il Napoli di Sarri, reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro partite. Sabato c' è la Roma e martedì il Real Madrid: bisognerà recuperare condizione fisica e soprattutto liberare la testa. Una grande prova di maturità. Il tweet di Mandzukic è quasi un consiglio: «Lavora in silenzio e lascia che il tuo successo sia il tuo rumore».
3 - MAZZOCCHI: «HO DETTO UN’INESATTEZZA, IMMAGINI PRODOTTE DA UN BROADCASTER DELLA JUVE»
Marco Mazzocchi, vicedirettore di Raisport, è intervenuto in diretta a Radio Kiss Kiss Napoli in seguito alle polemiche post Juventus-Napoli. «Ieri sera ho detto un’inesattezza. Le immagini del match di ieri sera sono state fornite dalla Lega e non da Infront. La produzione è stata affidata a un broadcaster della Juve. Il mio è stato un doppio lavoro: nella trasmissione “Zona 11 Pm” e in regia. Ho chiesto alla regia a Roma di rivedere l’episodio di Albiol a partita in corso, perché di solito la Lega non manda i replay per episodi del genere. Quindi, inizialmente avevamo solo quell’immagine. Dopo, durante la trasmissione, abbiamo mostrato anche altri replay. La Rai che sostiene di non aver bisogno di altri replay? Un’informazione falsa, chi te l’ha data mente sapendo di mentire».
FALLO SU ALBIOL PROTESTE - JUVENTUS NAPOLI