Enza Cusmai per "www.ilgiornale.it"
petto di pollo - Natalie Rawnsley
Risale all'estate scorsa la morte di una turista inglese 37enne a Corfù provocata da un'infezione intestinale da e-coli contenuta in un boccone di pollo crudo ingerito al buffet dell'albergo.
La notizia, però, è rimbalzata solo ora, a processo iniziato, dove si tenta di far luce sulla tempestività del soccorso ospedaliero. Forse avrebbe potuto salvarsi, ma l'infezione l'ha comunque stroncata in 24 ore.
Doverosi dunque alcuni accorgimenti. «La carne bianca è naturalmente contaminata come le uova e va sempre cotta molto bene, perché è più rischiosa di quella rossa», raccomanda il virologo Fabrizio Pregliasco, che spiega quanti rischi nasconda un'alimentazione scorretta spesso adottata durante le vacanze estive.
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«Si stima che ogni anno ci siano 80mila casi di intossicazione - ricorda l'esperto provocate da alimenti igienicamente non gestiti in modo corretto. Primi tra tutti le contaminazioni delle uova dove si annida all'esterno del guscio la salmonella. Quindi attenzione ai gelati, alle mousse, ai tiramisù, alla maionese dove la salmonella cresce nell'alimento. Il più delle volte le manifestazioni sono banali come la diarrea, ma può provocare problemi più seri nei quali serve il ricovero ospedaliero».
Tutto quello che non è cotto, però, può scatenare un'intossicazione. Con conseguenze anche gravi. L'estate scorsa una signora è rimasta paralizzata dopo aver mangiato delle ostriche. Quattro ragazzi sono finiti all'ospedale per una torta casalinga e due coppie per aver mangiato tonno crudo. Duecento persone si sono intossicate al pranzo di Ferragosto e una comitiva di turisti mangiando cibo etnico.
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Ce n'è per tutti i gusti. «A volte il cibo può essere ottimo- spiega Pregliasco - ma si annidano le contaminazioni crociate. Se si taglia pollo crudo su un tagliere su cui poi si affetta l'insalata o altra verdura, questa si contamina. Stessa cosa se si usa lo stesso coltello non lavato. La contaminazione avviene anche in frigorifero aggiunge l'esperto - causato da alimenti non coperti che magari gocciolano. Se si mangia fuori casa il motto da seguire è: mangia poco di tutto perché così si riduce la carica batterica».
In sintesi: niente abbuffate di un solo alimento e selezionare bene i posti dove cenare soprattutto se si decide di gustare pietanze a rischio. Sul pesce, per esempio, l'attenzione dev'essere altissima.
trancio di tonno crudo
«Il pesce destinato a essere consumato crudo va sempre abbattuto sulla barca appena è stato pescato specifica Marco Silano, direttore dell'Unità operativa alimentazione, nutrizione e salute dell'Iss-. Solo così si elimina il parassita Anisakis. I molluschi poi offrono un rischio microbiologico non indifferente, le cozze crude possono provocare epatite di tipo A».
Dal pesce alla carne. «Se si cuoce accuratamente la carne alla piastra o in padella, il rischio di contaminazione da batteri patogeni si azzera- aggiunge Silano -. La tartare è una pietanza a rischio, meglio affidarsi a locali conosciuti dove c'è certezza sul rispetto della conservazione legata alla catena del freddo».
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Insomma, l'estate e il caldo favoriscono il rischio di infezioni e intossicazioni alimentari dovute alla cattiva conservazione dei cibi, in cui finiscono per svilupparsi batteri dannosi per la nostra salute. E i risultati emergono dai numeri.
L'ultimo dato Efsa, registra circa 5000 epidemie con 43 mila casi conclamati causati per la maggior parte dalla salmonella. Un'altra indagine stima che nei paesi industrializzati almeno 3 persone su 10 sono colpite da un episodio di tossoinfezione causato da salmonella o da cibi contaminati.
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