Fabrizio Grasso per www.tag43.it
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L’Fbi ha inserito Ruja Ignatova, celebre anche come Cryptoqueen, nella Top 10 de latitanti più ricercati al mondo. La 42enne è accusata di aver defraudato centinaia di persone con OneCoin, la cripto valuta creata da lei stessa. Il bottino si aggirerebbe sui 4 miliardi di dollari.
Nel 2017, dopo una condanna a 14 mesi, ha fatto definitivamente perdere le sue tracce. È l’unica donna nell’elenco che comprende assassini e narcotrafficanti. Chiunque fornirà informazioni utili per la sua cattura riceverà in una ricompensa di 100 mila dollari.
Chi è Ruja Ignatova, la Cryptoqueen che l’FBI cerca da cinque anni
Di origine bulgara, Ruja Ignatova si trasferì a 10 anni in Germania assieme ai genitori e al fratello Konstantin, suo partner in crime. Come racconta The Missing Cryptoqueen del giornalista Jamie Bartlett, Ignatova si stabilì a Schramberg, nella Foresta Nera, distinguendosi non solo per gli ottimi voti scolastici ma anche per l’atteggiamento arrogante. Si laureò in legge a Costanza e poi conseguì un dottorato prima di ottenere un posto nella filiale bulgara di McKinsey & Company.
ruja ignatova ricercata dall fbi
Il vero salto lo fece con l’ingresso nel mondo delle cripto valute. Nel 2014 creò OneCoin. Fu un successo. La manager cominciò a ostentare ricchezza, tra yacht e ville lussuose nel centro di Londra, con l’obiettivo di attirare investitori sempre più facoltosi.
OneCoin in realtà era un perfetto schema Ponzi a piramide: coloro che acquistavano pacchetti di formazione (nemmeno cripto valute vere e proprie) reclutavano nuovi acquirenti ricevendo commissioni dirette e indirette.
«Era così piena di passione e iniziativa», ha ricordato alla Bbc Jen McAdam, una vittima della truffa. «Al suo webinair prometteva grandi somme di denaro, dato che la sua cripto avrebbe superato persino Bitcoin che a suo dire sarebbe sparito».
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Dov’è finita Ignatova?
Il castello di bugie cominciò però lentamente a sgretolarsi. Nel 2010 arrivarono le prime accuse, a fine 2016 Ignatova fu condannata a 14 mesi – pena sospesa – per le irregolarità nell’acquisto e nella cessione di una azienda.
E un anno dopo fece perdere le sue tracce. L’ultima volta fu avvistata all’aeroporto di Sofia su un volo diretto ad Atene. Da lì si sarebbe sposata a Salonicco per poi fare ritorno in Bulgaria, dove ha molte proprietà sul Mar Nero e dove, peraltro, si trovava il suo yacht, il “Davina”.
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Inseguita dalla giustizia, sarebbe poi volata a Dubai, dove poteva contare su amicizie altolocate. Poi il nulla se non qualche avvistamento come nel 2019 a Saint-Tropez. È andata peggio al fratello minore Konstantin arrestato nel 2019 negli Stati Uniti. Dopo mesi passati in una prigione federale ha ottenuto la libertà su cauzione pagando mezzo milione di dollari. Si vocifera stia collaborando con le autorità americane. La regina delle cripto invece potrebbe aver cambiato identità e aspetto.
«Riteniamo abbia documenti falsi di ottima qualità», ha detto alla Bbc Bartlett, che ha indagato sul caso per anni. «È fuggita con almeno 500 milioni di dollari che l’hanno aiutata a nascondersi dalla legge per tutti questi anni». Ecco perché l’Fbi ha deciso di inserirla nella Top 10 dei maggiori ricercati: spera di raccogliere qualsiasi informazione utile alla sua cattura.
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