Alfredo Mantovano
DAGOREPORT
Attenti ad Alfredo Mantovano, nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio su consiglio di quel benedetto uomo di Gianfranco Fini (“Io so’ Giorgia” cullava l’idea di piazzare il suo “genio” Fazzolari), si sta rivelando l’amara sorpresa del governo Meloni.
Con quell’espressione più triste di un piatto di verdure lesse, l’ex magistrato aveva il compito il più nevralgico del primo governo di destra-centro: quello di collegare e coordinare Palazzo Chigi alle istituzioni, quel Deep State formato da Quirinale, Magistratura, Corte dei Conti, Consulta, Servizi, Ragioneria dello Stato, universo militare, etc.
mattarella meloni mantovano
Quel potere assoluto, “invisibile” su giornali e talk, che è il motore che manda avanti la macchina dello Stato e senza il quale il premier può girare il volante del governo quanto e dove vuole ma l'auto resta ferma in garage.
E l’ultracattolico Mantovano (uno dei suo motti: “Cristo c’è sempre anche se mi distraggo e lo credo assente”) rappresentava per gli apparati dello Stato quel buon senso istituzionale capace di arginare le estremizzazioni della Ducetta e dei suoi Fazzolari (quelli del “Meglio perdere che perdersi”).
guido crosetto in israele
Nei primi mesi, l’ex sottosegretario all’Interno nei governi Berlusconi II e IV nonché “montiano” dell’allora Pdl (nel dicembre 2012, a differenza del Cav., Mantovano votò la fiducia al governo “tecnico” di Mario Monti) ha mantenuto le attese, poi l’onda d’urto della Fiammetta Nera (Giorgia, Arianna, Fazzolari, Scurti) al grido “O si fa così o niente!” ha avuto la meglio ed oggi ci ritroviamo un bel Mantovano col fez.
mattarella csm
Una melonizzazione che ha toccato ieri il climax del ridicolo in occasione dell’insostenibile burla telefonica dei due russi, al punto di dichiarare che Meloni “aveva capito subito” con chi stava conversando, per toccare oggi il climax dell’assurdo quando ha calzato l’elmetto e preso il manganello contro la magistratura.
giovanbattista fazzolari pistolero
Se il ministro della Difesa, Guido Crosetto, unico volto di FdI democristianamente spendibile, ha fatto da ventriloquo della premier dell’orgoglio coatto (parlando di “un’opposizione giudiziaria” e di una “corrente della magistratura in cui si parla di come fare a ‘fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”), Mantovano ha fatto da panzer proponendo di sottoporre le toghe rosse a test psico-attitudinali.
alfredo mantovano e gianfranco fini 2002
Nessun esponente dell’opposizione (che non c’è) ha ricordato a colui che doveva essere il referente del governo con il Quirinale che la “toga-in-chief”, in quanto capo del Consiglio Superiore della Magistratura è il Presidente della Repubblica.
Ciò che ha imbestialito Sergio Mattarella non è solo legato alle critiche “complottistiche” mosse ai magistrati da Crosetto, ma soprattutto dall’atteggiamento da Kaiser di Mantovano.
meloni mantovano
Come si fa un attacco del genere alla magistratura senza che un preventivo coinvolgimento e confronto con il Colle? Non si mette il Capo dello Stato nella scomoda posizione di doversi “schierare” contro il governo, a difesa del suo ruolo di presidente del CSM.
E quel filo rosso che collegava Palazzo Chigi e la prima carica dello Stato - zac! - è stato dapprima tagliato con la propagandistica riforma costituzionale del premierato, che in sostanza dimezza i poteri del Quirinale, ed ora il filo rosso è del tutto bruciato con lo sgangherato attacco alla magistratura che delegittima il ruolo di Mattarella.
alfredo mantovano legge omofobia perche' non va
Comunque, fanno proprio bene Giorgia e camerati a preoccuparsi dei magistrati, perché prima o poi tutti i fasci arrivano al pettine…
CSM: IL CONSIGLIO SUPERIORE DI MANTOVANO
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per "la Repubblica"
L’interesse di Alfredo Mantovano per la giustizia non ha sorpreso chi, ogni giorno, di giustizia si occupa.
E non perché il potentissimo sottosegretario del governo Meloni – “il nostro mister Wolf” scherzava ieri un ministro - Autorità delegata e gran consigliori della premier, in fondo è pur sempre un magistrato e dunque è normale che si occupi del suo mondo.
Ma perché in tutti questi mesi Mantovano è sempre stato al centro della politica giudiziaria dell’esecutivo, con più di un occhio e di un orecchio all’interno del Consiglio superiore della magistratura.
daniela bianchini
È Mantovano, infatti, il punto di equilibrio dell’intesa che nei fatti esiste tra i membri laici del centrodestra e Magistratura indipendente, la corrente conservatrice all’interno del Consiglio.
Intesa che nei fatti sta decidendo […] le nomine sulle poltrone cruciali della magistratura italiana. «In fondo è quello che è sempre successo», commenta uno dei membri del Consiglio, «ma quello che sorprende è piuttosto la percezione dell’influenza che si ha rispetto ai movimenti di Mantovano ».
Daniela Bianchini, consigliera laica in quota Fratelli d’Italia, è considerata gli occhi del sottosegretario all’interno del Consiglio. Avvocato familiarista, è componente del Centro studi Rosario Livatino e docente a contratto alla Lumsa, l’università vicina alla Santa Sede.
DOMENICO MIMMO AIROMA
Ed è proprio il Centro studi Livatino il cuore delle relazioni di Mantovano. Il vice presidente è Mimmo Airoma, magistrato stimatissimo e procuratore capo di Avellino. Airoma non ha mai fatto vita di associazione. Ma ha presentato domanda per diventare segretario generale del Csm, nomina che si deciderà a breve.
È un ruolo delicatissimo, a cui concorrono magistrati dal lunghissimo curriculum all’interno Consiglio, ma per molti è Airoma è il favorito: il segretario del Consiglio è quello che ha un filo diretto con il Quirinale e la vicinanza con Mantovano […] potrebbe rappresentare un importante aiuto.
giuseppe capoccia 4
In particolare in un momento di tensione così alta tra la politica e la giustizia. Tensione alimentata […] dalle dichiarazioni a senso unico di alcuni ministri (Crosetto in primis) ma anche dall’atteggiamento di Mantovano: sponsorizzare l’idea dei test psico attitudinali per l’ingresso in magistratura è stata letta come una provocazione […].
Il Consiglio, come si diceva, si appresta ad affrontare nomine molto delicate con procure distrettuali antimafia scoperte. A Lecce, la città di Mantovano, dopo la promozione di Leonardo Leone de Castris alla procura generale di Bari, bisognerà scegliere un nuovo capo. E il favorito sembra essere il procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia, che messosi alle spalle un antipatico procedimento disciplinare da cui è stato assolto, aspira legittimamente a tornare nel suo Salento.
giuseppe amato
Capoccia è stato uno dei più stretti collaboratori – vice capo del legislativo - tra il 2009 e il 2010 della premier Giorgia Meloni quando era al ministero della Gioventù. E precedentemente aveva collaborato con il ministero della Giustizia (all’ufficio legislativo e poi al Dap) quando al governo c’era come sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, suo collega proprio nelle esperienze in Salento.
Il consiglio si appresta poi a scegliere i nuovi capi di procure cruciali come Torino,Messina, Catania o Bologna dove è in scadenza Giuseppe Jimmy Amato, il cui nome spesso nei corridoi del Consiglio viene associato a quello di Mantovano. Il perché […] sarebbe dovuto alla scelta della procura di Bologna di archiviare la posizione di Marco Cappato, indagato per aver assistito nel suicidio una 89enne malata di Parkinson, circostanza che l’ultracattolico Mantovano non avrebbe affatto apprezzato.
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In realtà la stessa decisione (l’archiviazione) era stata fatta anche da altre procure, prima e dopo il caso Bologna. Amato è ora in corsa per diversi incarichi direttivi tra cui quello delicatissimo di procuratore generale della Corte di appello di Roma. Delicatissimo perché tra le altre cose chi siede in quel ruolo ha il compito di autorizzare le intercettazioni preventive richieste dall’Intelligence. Il favorito per quell’incarico è però un altro magistrato di grandissima esperienza e storia quale Michele Prestipino. […]
DOMENICO MIMMO AIROMA