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I ricercatori del Center for Whale Reaserch hanno avvistato un'orca assassina mentre trascinava il corpo di un cucciolo morto sul muso per più di due settimane. Il mammifero ne ha abbandonato il corpo solo quando ha iniziato a decomporsi.
La storia di J35
L'orca assassina, nominata dagli osservatori del centro di Washington J35, si trovava nello stretto di Haro, nei pressi dell'isola di San Juan, tra il continente americano e la Vancouver Island. L'animale era a caccia di salmoni. Il 24 luglio aveva dato alla luce il cucciolo, morto poco dopo la nascita.
La madre ha trasportato il corpo del figlio sulla sua testa per 17 giorni, regalando ai ricercatori un'immagine toccante, subito diventata virale. Quando la carcassa ha iniziato a decomporsi, l'ha abbandonata alle sue spalle.
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Ritorno alla normalità
La notizia del rilascio della carcassa e il superamento della fase di lutto dell'orca assassina è stata lanciata via social. Il team di osservatori del Center for Whale Research si è detto sollevato dal gesto della mamma, tornata poi al suo tipico comportamento.
Specie a rischio estinzione
Come riporta il Guardian, negli ultimi 20 anni sono nate 42 orche e ne sono morte 72. Restano solo 75 esemplari di questa specie a rischio estinzione, nota anche come orca residente del Sud.
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Benché si tratti di animali longevi, è necessario che queste balene si riproducano prima di diventare troppo vecchie per farlo. In quel caso la popolazione residente inizierà a diminuire per decenni prima che l'ultima orca muoia. Questi animali sono minacciati da tre fattori: il rumore delle barche e dei sonar, che le stanno assordando, l'inquinamento che avvelena il salmone Chinook, sempre più raro, e la pesca.
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La storia di J35 è la dimostrazione, secondo il Center for Whale Research, della necessità di raddoppiare gli sforzi di Stati Uniti e Canada per ripristinare le popolazioni di salmone selvaggio, prima risorsa alimentare delle balene della regione.
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