LA MUMMIA DI LENIN
Mario Ajello per “il Messaggero”
Stalin era cattivo. Ma Lenin, no. Massimo D' Alema è tornato leninista. O forse non lo era mai stato prima, neanche da ragazzo, ma adesso nel suo spostamento a sinistra-sinistra, in chiave anti-Pd, abbraccia la figura eroica di Vladimir Ilich. Non lo elegge nume tutelare di Liberi e Uguali - Pietro Grasso leninista è difficile da immaginare - ma non nasconde la sua ammirazione per il rivoluzionario bolscevico.
Presenta un libro - intitolato «Questo è un fatto e i fatti sono ostinati. Lenin e l'Ottobre 1917» di Sergio Gentili - e spiega D' Alema : «La leadership di Lenin e la rivoluzione dimostrano lapotenza creatrice della politica che può anche forzare i tempi della storia ecompiere salti improvvisi».
SELFIE CON MASSIMO DALEMA
Certo - aggiunge - «ci furono eventi negativi, degenerazione autoritaria, ma io non credo che lo stalinismo sia stato in continuità con il leninismo». Lenin «vide con chiarezza il nesso tra guerra mondiale e occasione rivoluzionaria, sostenne così la tesi della pace, che fu messaggio importante per un esercito allo sbaraglio».
massimo dalema d alema smucina
E ancora: «Il suo capolavoro consiste nella capacità di conquistare la maggioranza del Paese». Il che difficilmente accadrà, alle prossime elezioni, al Subcomandante Max. Ma l' importante è abbattere il Palazzo d' inverno del Nazareno.