Andrea Tonello con la figlia
Dieci anni senza vedere sua figlia. Era una bambina di pochi mesi quando la compagna di allora, una cittadina ungherese, la portò con sé a Mezotur, nelle campagne magiare al confine con la Romania, e non tornò più. Dopo dieci anni di appelli, di viaggi, dopo i suoi mille vani tentativi di rivedere la piccola e dopo che tutto sembrava perduto, Andrea Tonello è tornato a sperare.
Venerdì scorso la Corte d'appello di Venezia ha condannato la sua ex, oggi trentanovenne, a quattro anni di reclusione per sottrazione di minore, il massimo della pena, e a 250 mila euro di risarcimento danni. Per Tonello, imprenditore padovano di cinquant'anni e papà tenace, una grande notizia: «Nelle ultime settimane, preoccupato dalla sentenza, ho perso cinque chili».
Andrea Tonello
Premessa: sulla vicenda c'erano già stati vari pronunciamenti, civili, penali e dell'Europa. Già nel 2013 il giudice dei minori di Venezia aveva deciso l'affido esclusivo della piccola al padre e la revoca della potestà genitoriale alla madre. La Corte europea dei diritti dell'uomo aveva poi bacchettato l'Ungheria per non aver eseguito l'ordine di rimpatrio della bambina in Italia. E pure il tribunale ungherese aveva condannato la donna per non aver ottemperato all'obbligo di restituzione della piccola al padre. «Sì, 300 euro di condanna», sottolinea con una punta di sarcasmo l'avvocata Chiara Balbinot che assiste Tonello.
Andrea Tonello 2
Del caso si era interessata anche l'Interpol, che l'aveva messo in cima alle priorità, e pure Matteo Salvini che da ministro dell'Interno aveva sollecitato il suo omologo di Budapest a una soluzione. Nulla. Ma ora c'è questa condanna e la luce si è riaccesa. «Riprenderò la mia battaglia - preannuncia l'imprenditore -. Tutto tace da almeno due anni, un po' per il Covid ma soprattutto perché è venuto meno il mandato di cattura internazionale contro la madre per una questione normativa».
Andrea Tonello con la figlia 2
Vuole tornare in Ungheria. «Non vedo l'ora. Quando rimango troppo tempo senza andare a cercarla mi sembra di non fare il mio dovere di padre. Anche se poi ci sto male. Poi arrivo lì, vedo quel cartello, Mezotur, mi si apre l'inferno». Tonello dice che sperava in questa condanna solo perché può servirgli a ritrovare la figlia, non per vendetta contro la sua ex. «Non voglio strapparla a nessuno. Lei ha dieci anni, parlerà un'altra lingua, avrà altri affetti. Ma ha anche diritto di sapere la verità, nei tempi e con i giusti modi. Deve sapere che suo papà non l'ha mai abbandonata, che ha fatto di tutto per riportarla a casa ma non gli è stato consentito. Vorrei che rivedesse la sua famiglia, la sorellina di sei anni (avuta dall'attuale compagna, ndr ), il suo cane, il suo giardino, e che sapesse che qui c'è sempre chi l'aspetta a braccia aperte. Sceglierà poi lei dove vuole vivere».
Andrea Tonello con la figlia 3
Sogna di passare un giorno con sua figlia. Vorrebbe raccontarle cosa successe quel dicembre del 2011, quando la madre, con la quale viveva, gli disse che andava in Ungheria per le vacanze di Natale con la bambina. «Dovevo riprenderle a fine anno ma quando mi sono messo in macchina e l'ho chiamata lei mi ha fermato dicendomi che non voleva tornare in Italia. Più avanti sono comunque andato e le ho viste più volte a casa della nonna. Quando è intervenuta la magistratura è però sparita con la piccola. E io ho iniziato i miei viaggi a Mezotur ogni 15 giorni, per nulla».
Andrea Tonello con la figlia 4
L'ultima sortita risale al settembre 2019. «Ho fatto il mio solito inutile giro. Sono passato a casa dei nonni, a casa sua, ormai chiusa da anni. Tutte le volte che arrivo lì è come se mi piantassero una lancia nella schiena. Ma sento di aver fatto il mio dovere».