Mimmo Malfitano per gazzetta.it
Nulla è cambiato. O forse si, perché in panchina non c’è più Carlo Ancelotti, ma Rino Gattuso. Un cambiamento voluto da Aurelio De Laurentiis e dallo staff dirigenziale per dare uno scossone ad una squadra sull’orlo di una depressione. Ci si aspetta il ritorno alla vittoria in campionato che manca da 19 ottobre, contro il Verona.
parma
Ma bisogna fare i conti col Parma, la rivelazione di questo campionato, insieme al Cagliari. Non è casuale se a centrare il colpo grosso siano stati proprio gli emiliani che vincono la partita con due azioni di contropiede concluse da Kulusevski e Gervinho. Il Napoli s’era illuso col pareggio di Milik, ma i problemi sono ancora tanti e non può essere di certo Gattuso a risolverli in quattro giorni.
Tutto confermato alla lettura delle formazioni. L’esordio di Rino Gattuso coincide col ritorno al 4-3-3, il modulo tanto caro ai giocatori del Napoli. E, soprattutto, a Lorenzo Insigne che gioca largo a sinistra, con Callejon a destra e la conferma di Milik come riferimento centrale. Il nuovo Napoli, dunque, nasce nel segno del nuovo allenatore, che conferma Allan nella posizione di metodista, lì dove aveva giocato contro il Genk, nell’ultima partita di Carlo Ancelotti: gli esterni sono Fabian Ruiz e Zielinski.
La difesa è l’unico reparto che non presenta novità. Il Parma ha un obbiettivo: provare a scavalcare il Napoli in classifica. E per farlo si affida al suo tridente offensivo, fatto di rapidità (Gervinho), qualità (Kulusevski) e forza (Cornelius).
GATTUSO ANCELOTTI
COSTACURTA:
«Tantissimi errori individuali, ma soprattutto di stati d’animo che si evincono dalla prestazione in campo. I calciatori sembrano avere un’ansia da prestazione che non li fa ragionare. Una squadra che soffre di eccessiva fragilità. È un paradosso vedere una squadra con queste potenzialità e che fino a pochi mesi fa giocava in maniera eccellente commettere così tanti errori»
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