1 – LAVORO, ISTAT: TASSO DI DISOCCUPAZIONE RISALE AL 7,8%
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(LaPresse) - Il tasso di disoccupazione risale al 7,8% (+1,2 punti) e, tra i giovani, al 23,5% (+2,0 punti). Lo rileva l'Istat.
Rispetto al mese di aprile 2020, a maggio continua - a ritmo meno sostenuto - la diminuzione dell’occupazione e torna a crescere il numero di persone in cerca di lavoro, a fronte di un marcato calo dell’inattività. Dopo due mesi di decisa diminuzione, aumenta anche il numero di ore lavorate pro capite, spiega l'Istat in una nota.
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La diminuzione dell’occupazione su base mensile (-0,4% pari a -84mila unità) coinvolge soprattutto le donne (-0,7% contro -0,1% degli uomini, pari rispettivamente a -65mila e -19mila), i dipendenti (-0,5% pari a -90mila) e gli under50 mentre aumentano leggermente gli occupati indipendenti e gli ultracinquantenni. Nel complesso il tasso di occupazione scende al 57,6% (-0,2 punti percentuali).
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2 – LAVORO, ISTAT: A MAGGIO CALA TASSO DI INATTIVITÀ AL 37,3%
(LaPresse) - L'Istat rileva a maggio la diminuzione del numero di inattivi (-1,6%, pari a -229mila unità): -1,7% tra le donne (pari a -158mila unità) e -1,3% tra gli uomini (pari a -71mila), con conseguente calo del tasso di inattività che si attesta al 37,3% (-0,6 punti).
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3 – LAVORO, ISTAT: A MAGGIO AUMENTO PERSONE IN CERCA LAVORO, MAGGIORMENTE DONNE
(LaPresse) - A maggio l' aumento delle persone in cerca di lavoro (+18,9% pari a +307mila unità) si rileva maggiormente tra le donne (+31,3%, pari a +227mila unità) rispetto agli uomini (+8,8%, pari a +80mila) e coinvolge tutte le classi di età. Lo rileva l'Istat.
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4 – LAVORO, ISTAT: DA FEBBRAIO OLTRE MEZZO MILIONE OCCUPATI IN MENO, + 900MILA INATTIVI
(LaPresse) - Per l'Istat a maggio 2020 i dati mensili sul mercato del lavoro descrivono un’evoluzione diversa rispetto a quella dei mesi precedenti: rispetto a marzo e aprile, la diminuzione dell’occupazione è più contenuta, il numero di disoccupati sale sensibilmente a seguito del contenimento delle restrizioni previsto dal Dpcm del 26 aprile e si osserva un recupero consistente di ore lavorate.
Ciononostante, da febbraio 2020 il livello di occupazione è diminuito di oltre mezzo milione di unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 900 mila unità. L’effetto sui tassi di occupazione e disoccupazione è la diminuzione di oltre un punto percentuale in tre mesi.
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5 – ALLARME BCE PER L'AUTUNNO SPARIRANNO 5 MILIONI DI POSTI
Fabrizio Goria per “la Stampa”
L'Eurozona rischia di ritrovarsi con un tasso di disoccupazione a doppia cifra entro la fine dell'estate. A lanciare l'allarme è Fabio Panetta, membro italiano del consiglio esecutivo della Banca centrale europea. La pandemia potrebbe creare quasi 5 milioni di nuovi disoccupati da qui alla fine del terzo trimestre. Numeri che però potrebbero arrivare a raddoppiare nel caso di una seconda ondata in autunno.
Tra gli Stati più colpiti ci sarà l'Italia, nonostante la moratoria sui licenziamenti. Se la disoccupazione tornasse al 10%, quasi 500mila posti di lavoro scomparirebbero. Se è vero che la risposta della Bce è stata immediata, è altrettanto vero che i danni potrebbero essere superiori alle previsioni.
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E nel caso si verificasse lo scenario macroeconomico più severo, «l'occupazione - dice Panetta - potrebbe calare significativamente nell'arco dei prossimi anni ponendo il serio rischio di una crescente disoccupazione strutturale».
Ovvero, un incremento del tasso di disoccupazione dall'attuale 7,2% fino a toccare quota 10%. Per complessivi 4,6 milioni di persone in cerca di un nuovo posto di lavoro. Un anno difficile, che potrebbe anche essere peggiore, secondo le ultime stime dell'Ocse. A fine 2019 gli occupati nell'Eurozona erano 152,25 milioni.
A fine del terzo trimestre dell'anno saranno 145 milioni. Sette milioni di nuovi disoccupati da gennaio, a cui vanno però aggiunti gli inattivi, che non vengono ancora individuati dalle agenzie statistiche. Peggio potrebbe andare nel caso di una seconda ondata in autunno, che distruggerebbe ulteriori 3 milioni di posti. Totale, circa dieci milioni da inizio anno.
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Come spiega Andrea Garnero, economista dell'Ocse, «in tempi di pandemia anche i numeri del mercato del lavoro diventano più difficili da leggere. Il tasso di disoccupazione in particolare racconta molto poco, visto che è perfino sceso tra febbraio e aprile».
È per questo che, sottolinea Garnero, «bisogna andare al di là dei numeri sui disoccupati e guardare anche chi è diventato inattivo». Vale a dire, chi ha smesso di cercare lavoro. «In questo caso tra febbraio e aprile il calo è stato molto forte e le previsioni Ocse per fine anno sono molto negative: meno 984mila occupati che potrebbero salire a meno 1,3 milioni se ci dovesse essere una nuova ondata pandemica e nuove chiusure», chiosa.
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A questi numeri vanno infatti aggiunti i cassintegrati, considerati ancora occupati dalle agenzie di statistica. Analoga stima da Goldman Sachs, che prevede una disoccupazione nell'area euro sopra quota 10% entro l'anno.
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