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    DA MAGA A STREGA, J.K. ROWLING RACCONTA COSA SI PROVA A FINIRE SUL ROGO – LA SCRITTRICE PUBBLICA UN PODCAST NEL QUALE RIPERCORRE LA SUA VITA, DAL MATRIMONIO CON UN UOMO VIOLENTO AL SUCCESSO PLANETARIO DI “HARRY POTTER”, FINO ALLE ACCUSE DI TRANSFOBIA E ALL’ONDATA DI ODIO ONLINE CHE L'HA TRAVOLTA A CAUSA DELLE SUE POSIZIONI SUL GENDER – “HO VISTO I MIEI LIBRI BANNATI E BRUCIATI, NESSUNO SU QUESTA TERRA LO MERITA” – VIDEO


     
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    1 – SONO J.K. ROWLING: LA MIA VITA TRA BOTTE, ACCUSE DI TRANSFOBIA E HARRY POTTER

    Estratto dell'articolo di Simona Siri per “La Stampa”

     

    il podcast di J.K. Rowling The Witch Trials of J.K. Rowling il podcast di J.K. Rowling The Witch Trials of J.K. Rowling

    Sono trascorsi poco più di due anni da quando J.K. Rowling è passata da essere la scrittrice più amata e di successo del mondo a essere accusata di transfobia, nemica delle persone transgender, vittima di una ondata di odio online senza precedenti, minacciata di morte, stupro, percosse.

     

    Il tutto risale al 2020 quando Rowling si butta nella discussione sul gender con questo tweet: «Se il sesso non è reale, non c’è attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso non è reale, la realtà vissuta delle donne a livello globale viene cancellata. Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso rimuove la capacità di molte di discutere in modo significativo delle loro vite». […]

     

    jk rowling jk rowling

    Una storia, quella della caduta di Rowling, che più di ogni altra parla di guerra culturale, del vizio della cancellazione, dei pericoli dei tribunali morali guidati dalla folla online e che oggi viene raccontata nel podcast The Witch Trials of J.K. Rowling le cui prime due puntate sono uscite ieri.

     

    […] la serie è composta da sette episodi. A condurla è la scrittrice Megan Phelps-Roper, cresciuta in una famiglia all’interno della Westboro Baptist Church, un’organizzazione estremista religiosa che ha lasciato nel 2012.

     

    Al podcast ha lavorato per un anno, dopo aver scritto una lettera a Rowling in cui le chiedeva un’intervista. Lei non solo gliel’ha concessa, ma le ha aperto le porte della sua casa in Scozia per quello che, a oggi, è il più profondo e dettagliato racconto della sua vita, dalla morte della madre al matrimonio con un uomo violento, dalla nascita della figlia all’idea di Harry Potter avuta quando aveva 25 anni, depressa, senza lavoro, sostenuta dagli aiuti economici dello Stato.

    L'EDITORIALE DEL NEW YORK TIMES IN DIFESA DI JK ROWLING L'EDITORIALE DEL NEW YORK TIMES IN DIFESA DI JK ROWLING

     

    «Non ho mai deciso di far arrabbiare nessuno. Tuttavia, scendere dal mio piedistallo non mi ha procurato disagio», dice nel primo episodio, rispondendo alla domanda sul perché, invece di godersi fama e ricchezza, abbia deciso di mettere a repentaglio la sua eredità commentando un argomento così controverso, ancora di più visto che era già stata vittima di odio all’inizio della carriera, i suoi libri bannati e condannati dai fondamentalisti religiosi, accusata di stregoneria e di voler manipolare le menti dei ragazzini. […]

     

    Nell’articolo di presentazione del podcast uscito sul New York Times, Pamela Paul si chiede se non sia arrivato il momento di ripensare la presunta transfobia di Rowling. Alcuni segnali ci sono: Caitlin Flanagan su The Atlantic e Hadley Freeman su Sunday Times l’hanno difesa, così come Helena Boham Carter e Ralph Finnes. The Witch Trials of J.K. Rowling è un ulteriore passo? E.J. Rosetta, in passato accusatrice di Rowling, l’anno scorso è stata incaricata di scrivere un articolo intitolato “Le 20 frasi transfobiche di J.K. Rowling”. Dopo 12 settimane a leggere, ha scritto: «Non ho trovato un solo messaggio veramente transfobico. State bruciando la strega sbagliata».

     

     

    2 – “HO VISTO I MIEI LIBRI BANNATI E BRUCIATI NESSUNO SU QUESTA TERRA LO MERITA”

    Trascrizione della parte finale del secondo episodio del podcast The witch trials of J.K. Rowling, intitolato “Burn the witch” – pubblicata da “La Stampa”

     

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    Nel 1999 sono venuta per la prima volta a sapere che i miei libri venivano bannati. Che c’era un movimento che chiamava i miei libri pericolosi e immorali. Venivano usate parole estreme: che stavo danneggiando i bambini, che ero una strega, che stavo avvelenando le loro menti.

     

    Con l’inizio degli anni 2000 tutto improvvisamente sembra diventare più enorme e dal mio punto di vista più folle. All’epoca durante i firma copie in libreria c’erano code di migliaia di persone. Una volta ci fecero evacuare per un allarme bomba, apparentemente da parte di un personaggio appartenente alla destra ultra conservatrice cristiana. C’erano altri libri che parlavano di stregoneria, ma credo che il problema con i miei sia stato l’enorme successo, la sua misura.

     

    jk rowling harry potter 1 jk rowling harry potter 1

    Nelle interviste di allora fui costretta a chiarire che non credevo nella stregoneria e che non era mia intenzione insegnarla ai bambini. Vedere i miei libri bruciati, assistere ai tentativi di rimuoverli dalle biblioteche scolastiche, cercare di capire cosa passa nella mente di queste persone: è un tema che è presente in tutti i libri di Harry Potter ovvero l’idea che il concetto di essere dalla parte del giusto non è incompatibile con il compiere azioni abominevoli. Molte delle persone che appartengono a gruppi capaci di azioni terribili considerano loro stessi come appartenenti alla parte giusta, credono di fare la cosa giusta.

     

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    Dal mio punto di vista bruciare libri rappresenta, per definizione, il trapassare la soglia del dibattito razionale, il distruggere l’idea con cui non sono d’accordo, distruggere la sua rappresentazione. Non c’è libro su questa terra che merita di essere bruciato, inclusi libri che personalmente penso possano recare danno. Bruciare libri è l’ultima risorsa per persone che non sono in grado di discutere. […]

     (Traduzione di Simona Siri)

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