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    IL CALCIO CHE VERRA’ – ELEZIONI FIGC, DA MALAGO’ NESSUN ENDORSEMENT - “TOMMASI? NON È DETTO CHE CHI HA GIOCATO, È BRAVO A FARE IL DIRIGENTE. UN EX CALCIATORE PARTE AVVANTAGGIATO. MA LA STORIA DELLO SPORT È PIENA DI FEDERAZIONI IN CUI EX ATLETI HANNO FATTO DISASTRI” – LA PROPOSTA DI ASSEGNARE IL PREMIO NOBEL PER LA PACE AL CIO – E L’EX NAZIONALE INGLESE SOL CAMPBELL...


     
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    Francesco Persili per Dagospia

     

    Malagò a tutto campo: dalla “tregua del ghiaccio” tra le due Coree alle polemiche di fuoco per il nuovo governo del calcio italiano. Il capo dello sport italiano interviene al Circolo Canottieri Aniene al dibattito “Regno Unito e Italia, due idee di calcio a confronto” e rilancia la proposta di assegnare “il premio Nobel per la Pace al Cio” dopo l’accordo che porterà Corea del Nord e Corea del Sud a sfilare insieme alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali.

     

    “È la forza dello sport”, rimarca il numero uno del Coni che sul toto-presidente Figc non si sbilancia anche se resta spettatore interessato. Nel suo ruolo non può schierarsi a favore di nessuno dei tre candidati ma avverte. “Il nuovo presidente della Federcalcio non deve rispondere alla logica di una sola componente. È indispensabile che abbracci tutte le Leghe. E’ l’obiettivo che io volevo perseguire ma ad oggi non ci sono le condizioni numeriche per arrivarci”.

    gravina gravina

     

    Sull’ipotesi Tommasi: “Non è detto che chi ha giocato, è bravo a fare il dirigente. Un ex calciatore parte avvantaggiato. Ma la storia dello sport è piena di federazioni in cui ex atleti hanno fatto disastri”.

     

    tommasi tommasi

    A una settimana dal voto regna lo stallo tra veti incrociati e riunioni febbrili: dopo le prove di intesa tra Gravina (Lega Pro) e Tommasi (Assocalciatori), si attendono le contromosse di Sibilia (Dilettanti) che oggi incontrerà l’ex calciatore di Verona e Roma. Fari puntati sul consiglio direttivo dell’Aic lunedì a Milano che scioglierà le riserve.

     

    Le variabili sono infinite e la situazione può determinare scenari imprevedibili all’indomani del voto del 29 gennaio: in Consiglio Federale il nuovo presidente rischia di avere una maggioranza dai numeri ballerini con lo spettro decadenza in agguato e il conseguente arrivo del commissario del Coni.

     

    E’ l’anno zero del calcio italiano. Negli anni ’90 la serie A era considerata il campionato più bello del mondo mentre il calcio inglese stava uscendo dalla crisi dopo la strage di Hillsborough. Oggi i ricavi dei 20 club della Premier sfiorano i 5 miliardi, quelli italiani non arrivano a 2 miliardi. Come hanno fatto gli inglesi negli ultimi 20 anni a superarci?

    MALAGO' SIBILIA MALAGO' SIBILIA

    “È diverso il quadro ma anche la cornice, sottolinea il presidente dell’Aniene ed ex capo della comunicazione del Coni Massimo Fabbricini, i loro stadi sono bellissimi e sempre pieni.

     

    Quando guardo una partita di calcio italiano talvolta mi chiedo: Ma se la vendiamo all’estero, che figura ci facciamo? Gli inglesi hanno investito sugli impianti di proprietà (ora gli introiti da stadio incidono per il 23% sui bilanci di una società, in Italia, solo per il 7%), hanno puntato sull’equilibrio competitivo dei campionati, su modelli di business più innovativi e su criteri più equi di ripartizione degli incassi provenienti dalla cessione dei diritti tv.

     

    “Il confronto è impietoso”, affonda il colpo il giornalista Gianfranco Teotino che ricorda come ci sia un solo club italiano fra i primi 10 d’Europa per ricavi realizzati. Alla crescita delle squadre d’Oltremanica hanno contribuito anche gli allenatori.

     

    Sol Campbell Sol Campbell

    L’ex capitano della Nazionale inglese Sol Campbell, dopo aver accarezzato l’idea di fare il sindaco di Londra ora sogna di prendere il posto sulla panchina dell’Arsenal di Wenger: “E’ stato l’uomo che ha cambiato il calcio inglese”. Guardiola? “Prova a replicare stile e filosofia del Barcellona ma col Bayern non ha ottenuto grandi risultati”. La polemica Conte-Mourinho? “Due super-ego che si danno battaglia”

     

    E davanti all’ambasciatrice inglese in Italia Jill Morris, super tifosa del Liverpool, l’ex difensore di Tottenham e Arsenal spende parole di miele per il tecnico dei Reds Klopp prima di riconoscere come il razzismo sia una piaga “non ancora debellata specie nelle categorie inferiori. Per il Mondiale in Russia le sue favorite sono Germania, Brasile e Belgio. Non c’è l’Inghilterra. Scaramanzia o scarsa fiducia nella Nazionale dei Tre Leoni?

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