Leonard Berberi per www.corriere.it
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Da Milano a New York tutto in Business, con pochi passeggeri e tariffe inferiori del 15-20% rispetto ai rivali più convenienti, per toccare anche il -72% su quelli più costosi. Il tutto utilizzando un aereo più piccolo, nulla a che vedere con quelli a doppio corridoio o a due piani. Quanto basta per arrivare nella Grande Mela con costi inferiori e a vendere biglietti che, prenotando per tempo, si aggirano sui 1.500 euro (andata e ritorno, tasse incluse), al netto del periodo promozionale (fino al 23 novembre) con un prezzo di 1.200 euro.
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La Compagnie, vettore francese nato nel 2014, punta sul Nord Italia e dal prossimo 15 aprile inaugura la Malpensa-Newark, uno degli scali di della metropoli Usa, utilizzando un Airbus A321neo: è un velivolo efficiente sempre più utilizzato dalle low cost perché consuma di meno, ma invece dei 230 sedili classici a bordo della compagnia transalpina si contano 76 poltroncine reclinabili fino a diventare letti, schermi per l’intrattenimento a bordo, connessione Wi-Fi e altre amenità.
«È un po’ come volare con un aereo privato», dice in un’intervista al Corriere Christian Vernet, numero uno di La Compagnie. «Le procedure d’imbarco sono velocissime, in dieci minuti sono tutti a bordo — calcola — e di questi tempi, con il coronavirus, il distanziamento tra i sedili è una ulteriore garanzia».
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Espandete i collegamenti business anche a Milano, dopo Parigi, ma in un momento in cui il segmento viene da tutti considerato «menomato» dalla pandemia.
«Il traffico business sarà sì impattato perché le grandi e medie aziende hanno deciso di ridurre le trasferte di lavoro, preferendo gli incontri virtuali su Teams, Webex, Zoom. Ma pensiamo di avere il prodotto giusto non solo per questa fascia, ma anche per chi si sposta per vacanza».
Quando avete deciso di puntare su Milano?
«A metà 2020 abbiamo iniziato a studiare le possibili rotte, abbiamo visto la mappa ed è stato naturale pensare alla Malpensa-New York».
Come mai?
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«Stando ai volumi del traffico business in Europa Milano è terza, dopo Londra e Parigi».
Milano quindi è interessante solo per il business?
«Non solo. È un bacino interessante anche per il leisure e il “Vfr”, cioè quelli che si muovono per incontrare parenti e amici, nel New Jersey e in generale nella costa orientale americana».
La rotta Milano-New York è ostica: ci volano già le tre grandi aviolinee Usa (Delta, American, United), Emirates e ci sarà in quel periodo anche Ita Airways.
«Siamo abituati alla competizione, è più o meno lo stesso anche a Parigi e dove abbiamo il 22-23% del mercato business sulla rotta per New York. Abbiamo il giusto prodotto, a maggior ragione nel mondo post-Covid».
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In che senso?
«A bordo del nostro aereo ci sono 76 posti, tutti business, reclinabili fino a diventare letti, con il giusto distanziamento, senza avere i circa 240 passeggeri che di solito ospita in una cabina tutta Economy l’Airbus A321neo. Non solo: con i nostri voli ogni procedura è veloce, l’imbarco richiede al massimo una decina di minuti. Tutte queste caratteristiche notiamo che piacciono ai nostri clienti».
Quindi i passeggeri ora vogliono volare con poche persone?
«È così. Non vogliono assembramenti non soltanto per la questione Covid, ma anche perché le procedure sono veloci».
Però ribadisco: su Milano la concorrenza è agguerrita.
«Siamo piccoli, ma abbiamo una base di costi ragionevole. Non vogliamo competere con Emirates».
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Non fate concorrenza a Emirates però controllando un volo andata e ritorno nella seconda metà di aprile 2022 la vostra Business costa 1.507 euro, quella di Emirates 1.949. La differenza non è così tanta.
«È normale che le compagnie già presenti reagiscano al nuovo entrante abbassando le tariffe, ma posso dirle che ci sono abbastanza passeggeri business ogni giorno che sono in grado di riempire i posti messi in vendita dalle diverse compagnie sulla rotta Malpensa-New York. E in ogni caso non saranno mai in grado di offrire le nostre tariffe. Noi offriamo un prodotto differente: offriamo un’esperienza che si avvicina a quella di un jet privato. Per non parlare delle caratteristiche dell’aereo che usiamo».
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Cioè?
«È un Airbus A321neo, di nuova generazione, a corridoio singolo e che consuma poco. A differenza dei più grandi Airbus A380 che usa Emirates o gli A330 o i Boeing 777/787 delle altre compagnie».
Che tipologia di viaggiatori pensate di catturare?
«Sulla tratta Milano-New York pensiamo a un 50% business e 50% leisure/Vfr perché c’è anche una fetta costituita dalla diaspora».
Come stanno andando le vendite?
«Direi bene nelle ultime 4-5 settimane e senza avere ancora iniziato a pubblicizzare la rotta».
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State pensando ad accordi con altri vettori, magari in grado di riempire il vostro aereo con clientela di altre città?
«Sì, con easyJet a Malpensa e Vueling a Parigi-Orly».
Cioè, per esempio, uno residente a Napoli potrà da aprile volare con easyJet per Malpensa e poi imbarcarsi con La Compagnie verso New York?
«Esattamente. E con una sola prenotazione».
Qual è il pericolo principale che vede per il suo modello di business?
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«Il costo del kerosene. Se continua a salire è ovvio che nemmeno noi potremmo offrire queste tariffe così basse».
Un’altra criticità possibile riguarda la flotta: avete due aerei. Come potete garantire l’operatività dal momento che un velivolo può avere qualche problema?
«Intanto gli Airbus A321neo si sono dimostrati negli ultimi anni così affidabili da non averci dato problemi. In ogni caso abbiamo i piani di emergenza nel caso dovesse succedere qualcosa: i passeggeri saranno riprotetti usando l’altro aereo oppure su altre compagnie».
Pensate di aumentare la flotta?
«Nel 2022 l’obiettivo dell’intero settore è tornare alla profittabilità. Nel 2023-2025 non escludiamo di prendere altri aerei, guardiamo con interesse all’Airbus A321XLR che copre distanze maggiori così da volare oltre New York oppure da iniziare voli su altre città europee».
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L’A321 sulle rotte transatlantiche viene usato da voi, dalla low cost americana JetBlue, dalla portoghese Tap. È questo il futuro: velivoli più piccoli?
«Penso che questo aereo a corridoio singolo sarà usato sempre di più tra le due parti dell’oceano per le rotte punto a punto non soltanto per una questione di costi, ma anche per ridurre le emissioni».
Voi volerete su Malpensa. Il vostro A321neo può muoversi anche a Linate, senza avere le limitazioni degli aerei più grandi: sareste interessati a operare collegamenti con gli Usa dall’aeroporto cittadino di Milano?
«Certo, sarebbe fantastico. Ma Linate ha delle limitazioni per legge (il decreto Delrio, ndr) che vietano i voli diretti con destinazioni extra Ue. Spero onestamente che questo limite venga rimosso».
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