Testo di Alberto Barbera raccolto da Fulvio Caprara e pubblicato da La Stampa
barbera
Fin dalla prima proiezione The Shape of Water mi ha entusiasmato, ho detto a Guillermo: «È il film più bello che hai fatto». Ha una marcia in più, una capacità di esprimere al meglio, in una forma compiuta e risolta, la poetica dell' autore. È un film allo stesso tempo popolare ed estremamente sofisticato, che offre una lettura non solo fantastica ma anche politica e sociale.
È ambientato durante la Guerra fredda, ma parla dell' oggi, e non contiene solo l' omaggio al cinema del passato: Del Toro rinnova completamente il genere con una sensibilità del tutto contemporanea. Non ho mai avuto dubbi sulla scelta di invitarlo a Venezia. E poi The Shape of Water è della Fox Searchlight, la stessa casa cinematografica di Birdman , che aveva aperto Venezia tre anni fa e poi vinto l' Oscar. Abbiamo un ottimo rapporto, non c' è stato bisogno di convincerli.
Negli ultimi anni in America Latina stanno crescendo gli investimenti, anche dove prima non si faceva cinema. Ci sono registi di talento che si sono formati in ambito internazionale e si sono appropriati di forme narrative e spettacolari nuove sapendo interpretarle sulla base della loro cultura e sensibilità.
oscar del toro
Sono in grado di essere internazionali senza smarrire una forte identità culturale. Non si tratta del caso eccezionale di un regista che si afferma, la sensazione è che lì stia succedendo qualcosa, che ci sia un' apertura di sguardi destinata a durare e a dare ancora frutti significativi.
Alla Mostra è successo che, per vari anni di seguito, i film selezionati siano arrivati sul palcoscenico degli Oscar. Prima Alfonso Cuarón, che ha inaugurato il festival nel 2013 con Gravity , poi Birdman , Spotlight , La La Land e infine The Shape of Water .
the shape of water
Il fatto che la Mostra abbia azzeccato questa infilata incredibile di film in prima mondiale mette la rassegna in una posizione di grande autorevolezza, prestigio, visibilità. Mentre anni fa era veramente difficile convincere gli americani a venire al Lido, anche per ragioni di costi e di rapporto tra investimento e ritorno promozionale, ora è difficile che qualcuno non pensi di sfruttare il trampolino di lancio di Venezia. C' è anche un problema di date, la maggior parte dei film che partecipano alla corsa agli Oscar escono tra settembre e dicembre.
Abbiamo la fortuna di essere i primi in una catena di festival - Venezia, Telluride, Toronto - e quindi abbiamo l' onere e l' onore di essere anche i primi a segnalare interesse per un film. Per la prossima edizione avremo Del Toro presidente di giuria. Ci conosciamo da anni e abbiamo un rapporto amichevole: Guillermo ci ha spiegato che avrebbe preso un anno sabbatico, gli ho detto che quindi poteva venire da noi, e lui ha risposto subito di sì.
the shape of water
Sono anche felicissimo per Luca Guadagnino, un autore che ho sempre considerato interessante, molto amato all' estero e trattato male dalla critica italiana. È anche una questione di carattere, lui è uno che non te le manda a dire, non ha mai avuto un buon rapporto con la stampa. Come spesso succede, l' affermazione internazionale costringerà gli italiani a fare i conti con lui e con le posizioni assunte nei suoi confronti. Oggi gli viene finalmente riconosciuto quello che gli spetta.
* Direttore della Mostra del cinema di Venezia [testo raccolto da Fulvia Caprara]
alberto barbera alberto barbera 2
ALBERTO BARBERA LA LA LAND DAMIEN CHAZELLE DEL TORO del toro del toro guillermo del toro BARBERA BARATTA