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    LA MALEDIZIONE DEI QUEENSBERRY COLPISCE ANCORA – UN AVO DELLA “GENIA FOLLE E MALVAGIA” CONDUSSE ALLA ROVINA OSCAR WILDE: E ORA L' ULTIMA RAMPOLLA DELLA DINASTIA È MORTA PER UN’OVERDOSE DI EROINA AL TERMINE DI 2 GIORNI DI FESTINI - IN MEZZO, SUICIDI, SQUILIBRATI E “L’IDIOTA CANNIBALE” CHE AGGUANTO’ UN CUOCO NEL PALAZZO REALE SCOZZESE E SE LO CUCINO’ ALLO SPIEDO


     
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    il marchese di queensberry il marchese di queensberry

    Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

     

    La chiamano «la maledizione dei Queensberry»: una delle più antiche famiglie nobiliari britanniche, la cui storia è un catalogo di sciagure. Un loro avo condusse alla rovina Oscar Wilde: e ora l' ultima rampolla della dinastia è morta in circostanze drammatiche. In mezzo, suicidi, follie e stravaganze di ogni genere.

     

    Lei era Lady Beth Douglas, ma per gli amici era semplicemente «Ling Ling»: diciotto anni appena, era stata trovata senza vita, lo scorso marzo, in un appartamento di Notting Hill. Qualche giorno fa l' inchiesta ha appurato che il decesso era stato causato da un' overdose di cocaina ed eroina, al termine di due giorni di festini a base di alcol e droga: la povera Beth aveva ancora i segni delle iniezioni sulle braccia.

     

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    Una vita sfortunata, la sua, nonostante fosse l' ultima figlia di Lord David Douglas, il dodicesimo marchese di Queensberry, e della sua terza moglie, un' artista taiwanese. Beth era una violinista di talento, ma già a 13 anni aveva cominciato a soffrire di problemi mentali che l' avevano condotta ad atti di autolesionismo, tanto da essere internata a 17 anni per sei mesi in un ospedale psichiatrico. Secondo i suoi cosiddetti «amici», addirittura si prostituiva e lavorava come «dominatrice» via webcam.

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    Tutto questo non toglie nulla alla tragedia della sua scomparsa. Che va ad aggiungersi alla lista di sventure che hanno fulminato la loro «genìa folle e malvagia», secondo le parole di Oscar Wilde. Che venne trascinato in tribunale e gettato in prigione per volere del nono marchese di Queensberry, il padre di Lord Alfred Douglas, ossia «Bosie», l' amante del grande scrittore.

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    Già nel 2000 il pronipote di «Bosie», Lord Gawain, aveva scritto della «storia oscura della discendenza dei Douglas»: «La barbarie scorre nelle nostre vene», diceva. E non ci sono parole migliori per descrivere una vicenda che risale ai tempi di William Wallace, «Braveheart», nel 1200: quando un Sir William Douglas venne giustiziato nella Torre di Londra per aver aderito alla rivolta del condottiero scozzese. Mentre suo figlio, Sir James Douglas, venne ucciso mentre portava in pellegrinaggio verso la Terra Santa il cuore del re di Scozia Robert Bruce.

     

    Fra il '300 e il '400 più di un capofamiglia cadde in battaglia: ma l' orrore si dispiega solo nel '700, col terzo marchese di Queensberry, James, che era stato riconosciuto come uno squilibrato fin da bambino e rinchiuso in una cella. Senonché riuscì a scappare, si intrufolò nelle cucine di Holyrood, il palazzo reale scozzese, agguantò un giovane cuoco, lo uccise e se lo cucinò allo spiedo: da qui il soprannome di «idiota cannibale». «Potrebbe esserci una propensione alla carne umana nella nostra famiglia», chioserà secoli più tardi il già citato Lord Gawain.

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    Nell' Ottocento le disgrazie cominciano ad abbattersi direttamente sulla famiglia. Correva il 1858 quando l' ottavo marchese di Queensberry si sparò durante una battuta di caccia: ma non si capì mai se si trattava di incidente o suicidio. Invece nel 1865 il suo secondo figlio, Lord Francis, morì scalando le Alpi; e nel 1891 il suo terzo figlio, Lord James Edward Sholto Douglas, si tagliò la gola in un albergo londinese.

     

    Quanto al nono marchese di Queensberry, quello che accusò Oscar Wilde di sodomia, subì la morte del primogenito Francis in un incidente di caccia nel 1894: ma anche se l' inchiesta stabilì che non vi era nulla di sospetto, si parlò di possibile suicidio a causa di una relazione omosessuale del giovane con l' allora primo ministro liberale, il quinto conte di Rosebery. Invece «Bosie», l' amante di Wilde, si sposò nel 1902 ed ebbe un figlio, Raymond, che venne definito un «folle squilibrato».

     

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    Un destino nero che è giunto fino ai nostri giorni, se già una sorellastra maggiore della povera Lady Beth, Lady Alice Douglas, scandalizzò la buona società sposando un rapinatore che aveva conosciuto in una prigione dove prestava servizio come volontaria: costui, un tossicodipendente di nome Simon Melia, scappò poi con la baby-sitter e la coppia infine divorziò nel 2003. Mentre un altro fratellastro di Beth, Lord Milo Douglas, che soffriva di disturbo bipolare, finì per togliersi la vita nel 2009. C' è solo da augurarsi che Lady Beth trovi pace dai fantasmi della sua famiglia.

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