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    ABBAGLI “SINISTRATI” - DA ZAPATERO A TSIPRAS PASSANDO PER SEGOLENE ROYAL, LE “ICONE” DELLA SINISTRA ITALIANA SONO PASSATE DALL’ALTARE ALLA POLVERE NEL GIRO DI POCO - E’ L’EQUIVOCO DELLA “GAUCHE CAVIAR” SEMPRE ALLA RICERCA DEL PAPA STRANIERO


     
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    Massimiliano Lenzi per “Il Tempo”

     

    tsipras juncker tsipras juncker

    Alexis, Marie-Ségolène, François, Barack, José Luis Rodriguez, Gerhard, il Pantheon delle disillusioni internazionaliste della sinistra italiana offre l'imbarazzo della scelta, talmente è lungo di abbagli. Intendiamoci, non che i politici stranieri non siano stati all'altezza dei loro elettori, non è di questo che parliamo.

     

    Qui si tratta del modo provinciale del mondo politico italiano, de sinistra, attovagliato d'estate sulle spiagge di Capalbio, di guardare all'estero senza capirci nulla. L'ultimo fraintendimento riguarda Alexis Tsipras, il leader della Grecia referendaria, che al tavolo europeo alla fine si è arreso alle condizioni dei più forti. E pensare che i Vendola, i Fassina erano scesi in Grecia per sostenerlo, Landini e Cofferati tifavano per lui, ma niente, ha dovuto abbracciare la Merkel, come un Matteo Renzi greco. Certo, prima di lui, di discontinuità semantiche la politica progressista italiana ne aveva attraversate parecchie.

    libro joze zapatero el dilema libro joze zapatero el dilema

     

    Marie-Ségolène Royal, che nel 2006 si propose come candidata socialista alle elezioni presidenziali francesi dell'anno successivo. Vinse le primarie del Partito Socialista, superò  il primo turno delle Presidenziali e poi al ballottaggio le prese da Nicolas Sarkozy. Lei, allora compagna di François Hollande (da cui si separerà poco dopo), altra delusione della sinistra nostrana, lui con quel controllo della gendarmeria sul confine a Ventimiglia, per non far passare gli immigrati dall'Italia alla Francia.

    putin schroeder putin schroeder

     

    Eppure la Royal piaceva alla gauche caviar nazionale, una Laura Boldrini d'Otralpe ma più di successo, nonostante la sconfitta presidenziale. Oggi, a veder come attacca la Nutella, chissà cosa le direbbe Nanni Moretti, regista, di sinistra, ex girotondino. Grecia, Francia o Spagna, purché se sbaglia - verrebbe da dire guardando gli abbagli sinistri. Nella terra delle corride i compagni compaesani si erano infatuati di José Luis Rodriguez Zapatero, così avanti sui diritti dei gay, delle coppie di fatto.

     

    segolene royal un messaggio di auguri a valerie segolene royal un messaggio di auguri a valerie

    Si erano, appunto, prima che lui prendesse due posizioni politiche decisive. La prima, sulla questione dell'immigrazione, con il muro di Ceuta e Melilla per evitare gli arrivi continui dei migranti dal Marocco, invio dell'esercito compreso. La seconda, pochi mesi fa, su come sia stato silurato Silvio Berlusconi nel 2011. A marzo, in una intervista alla Stampa, Zapatero ha parlato del G20 di Cannes. "Andai con il timore che potessimo essere nel mirino dei sostenitori dell’austerità ma l’obiettivo era l’Italia".

     

    L'allora premier Silvio Berlusconi e l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti "subirono pressioni fortissime affinché accettassero il salvataggio del Fmi. Loro - ricorda  Zapatero - non cedettero e nei corridoi si cominciò a parlare di Monti, mi sembrò strano". Una circostanza, quelle delle manovre per buttar giù Berlusconi,  che emerge pure dai ricordi dell'ex segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner  che tempo fa rammentava: "alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere".

    OBAMA BERLUSCONII OBAMA BERLUSCONII

     

    Di quel G20 a Cannes la frase che spazza il provincialismo di certa sinistra italiana (che cerca fuor dalla penisola i suoi leader e le proprie rivoluzioni), la cita Peter Spiegel, del Financial Times, riferendo il commento di Barack Obama quando Berlino spingeva per il commissariamento dell'Italia: "I think - avrebbe detto il Presidente USA - Silvio is right". Poveri sinistri, per digerire un Silvio is right servirebbe qualcosa di forte, magari un Gerhard Schroeder. Come? Ha accettato la nomina in Gazprom (dopo la fine del suo Cancellierato), la società del gas nella Russia di Putin? L'ufficio 'sinistri' telegrafa: non ci son più i socialdemocratici di una volta.

     

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