LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI
Il nuovo incarico immaginato per l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ovvero quello di inviato Ue nel Golfo Persico, sembra non aver destato stupore solo nei confini dello Stivale. A essere sorpresi, se non contrariati, sarebbero gli stessi Paesi del Golfo. Lo ricostruisce oggi il Fatto Quotidiano.
«Mandare Di Maio nel Golfo dimostra che l’Ue non è seria», ha dichiarato al quotidiano francese Le Monde Cinzia Bianco, esperta della regione al Consiglio europeo sulle Relazioni estere. La ragione, a suo dire, risiede nel fatto che «da ministro degli Esteri non ha avuto buone relazioni» e nel fatto che non «sia percepito come una personalità di peso».
LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI
Opinione condivisa e rilanciata su Twitter dal capo del Centro di ricerca sulle politiche pubbliche di Dubai, Mohammed Baharoon. Che ha aggiunto sferzante: «La nomina di Luigi Di Maio deve avere un profondo senso dell’umorismo europeo che mi sfugge». Una posizione che ha ribadito quando è stato contattato dal quotidiano in lingua inglese specializzato in Medio Oriente The National. Baharoon ha definito «difficile» l’eventualità che Di Maio possa contribuire a sviluppare relazioni positive tra l’Unione e i Paesi del Golfo, considerando che «da solo ha rovinato le relazioni del suo paese con due dei principali paesi del Ccg».
IL TWEET DI MOHAMMED BAHARON CONTRO LUIGI DI MAIO
Il riferimento sarebbe alla sospensione, nel 2021, delle forniture militari stabilite dal governo Renzi nel 2016, di cui «Di Maio si era preso il merito», precisa il National. Non solo: a pesare sulla nomina di Di Maio, secondo Baharoon, ci sarebbe il suo «background politico».
Di Maio potrebbe «non essere la scelta ideale» anche secondo Dania Thafer, direttrice esecutiva del Gulf International Forum con sede a Washington. O almeno, non lo è «se l’obiettivo è approfondire i legami con il Gcc (il Consiglio per la cooperazione del Golfo, ndr), in particolare gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita». La candidatura dell’ex grillino è stata avanzata, secondo diverse fonti europee, dal governo Draghi. Adesso la nomina sarà deliberata dal Consiglio Ue su proposta dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell.
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