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    LARGO AI VECCHI! - IL TRIONFO DELLA TERZA ETÀ SUL PICCOLO SCHERMO? DAGO: “OGGI IN ITALIA ABBIAMO PIO E AMEDEO, DUE CHE ALL’EPOCA DEI TOGNAZZI O BENIGNI NON SOLO NON SAREBBERO SALITI SUL PALCO, MA NEANCHE SOTTO. PROIETTI DUE COSÌ LI PRENDEVA A CALCI” – FELTRI: “È LA LIBERTÀ IL DONO PIÙ PREZIOSO CHE REGALANO GLI DÈI AGLI ANNI CHE PASSANO. SI È PRIGIONIERI DI UN FISICO AMMOSCIATO, CIONONOSTANTE CI SI È DISFATTI DI ALTRE CATENE: IL CONFORMISMO, CHE NON È AFFATTO PREROGATIVA DELLA SENESCENZA, MA DEGLI IMBERBI”


     
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    Di Carola Uber, Valerio Palmieri e Alessio Poeta per CHI - estratto

     

    Dago nostalgico

    Dago a Cartabianca Dago a Cartabianca

    I talk show politici, come direbbe la Rettore, sono “una menata galattica” a parte quando è ospite Roberto D’Agostino, che commenta così il trionfo della terza età sul piccolo schermo: «Il problema vero di questi vecchietti, e mi ci metto anch’io che ho 70 anni, è che poi si trovano davanti quelli che dovrebbero rappresentare i loro eredi, il futuro, e sono delle pippe siderali. La Vanoni è una che ha vissuto accanto a gente come Strehler e Gino Paoli, le mezze cartucce di oggi se le mangia e con una certa “arroganza senile”, giustificata anche dal fatto che questi personaggi alla sua epoca non avrebbero fatto neanche i guardarobieri. Sono talmente tanto seghe che poi arriva lei e senti un altro carisma, arriva Pippo Baudo e c’è un altro ritmo, un’altra capacità di stare sul palco: non si limitano a camminare, fanno uno show. 

    ornella vanoni ornella vanoni

     

    Oggi in Italia abbiamo Pio e Amedeo, due che all’epoca dei Manfredi, Tognazzi o Benigni non solo non sarebbero saliti sul palco, ma neanche sotto. Proietti due così li prendeva a calci. Di fronte a certi nomi del passato cosa si può dire di gente come Baglioni, Bisio, la Raffaele? Un bravo cantante che non sa intrattenere, una brava imitatrice che non sa condurre e un attore che non fa ridere nemmeno “li sorci”. Ognuno deve fare il proprio mestiere. Lo stato dell’arte è talmente mediocre, moscio, privo di capacità artistica che veramente la Vanoni può permettersi di giudicare, e dire: “Mi volete rottamare? Volete togliermi di mezzo perché son vecchia? Allora stiamo a vedere che sapete fare, vediamo chi arriva dopo”. E chi arriva dopo? Queste quattro pippe che non sanno fa’ un “ca...”».

    pio e amedeo pio e amedeo

     

    E Feltri “se ne fotte”

    Il re del politicamente scorretto resta Vittorio Feltri, uno che chiama “froci” i gay, “negri” i neri, e che non è molto tenero nemmeno con le donne, soprattutto se si parla di #metoo, il movimento antimolestie. La sua opinione sul nostro tema l’ha espressa nella recensione del libro di Antonio Polito ‘’Prove tecniche di resurrezione’’. Come riprendersi la propria vita (ed. Marsilio). «Ci sono soddisfazioni ineguagliabili che ci si può prendere passata una certa età, ed è la possibilità di dire la verità, fottendosene. 

     

    BAGLIONI RAFFAELE BISIO BAGLIONI RAFFAELE BISIO feltri feltri

    È quella che è stata chiamata la “mozione Scalfari”. Il fondatore di la Repubblica se ne uscì con codesta frase: “Se uno attraversa il decennio 90-100, e io sono a 94, allora quello è uno che... scusate... è uno che se ne fotte”. Polito propone di non aspettare quell’età, di cominciare subito a 65. Io l’ho fatto. È la libertà il dono più prezioso che regalano gli dèi agli anni che passano. Si è prigionieri di un fisico ammosciato, ciononostante ci si è disfatti di altre catene: il conformismo, che non è affatto prerogativa della senescenza, ma degli imberbi. Rido della reazione scandalizzata dei giovani, o di quelli che si fingono tali per piacere, che pretenderebbero il servilismo dei vecchi alle idee correnti». 

     

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