GIUSEPPE PERRONE MARCO MINNITI
DAGOREPORT
Rivalità tra le tribù, rafforzamento militare del generale Haftar grazie alla Francia, la debolezza di Al Sarraj, l’inconsistenza sul campo dell’ambasciatore italiano Giuseppe Perrone, hanno portato all’ingestibilità del governo di Tripoli.
La Farnesina è convinta - su insistenza del Viminale e dei Servizi – che la permanenza di Perrone a Tripoli sarebbe negativa. E difficilmente l’ambasciatore, attualmente in vacanza in Italia, tornerà in Libia.
PANSA GABRIELLI
Ovviamente il dossier Libia ha ritardato di qualche giorno il riassetto dei Servizi e la sostituzione più delicata, quella del responsabile dell’Aise Manenti. Il quale, consapevole di non poter piazzare al suo posto il suo vice Caputo, punta sorprendentemente le sue carte sul vice di Pansa, Enrico Savio, in passato capo di gabinetto di De Gennaro.
Da parte sua Manenti accarezza il sogno di diventare presidente di Leonardo/Finmeccanica, anche se De Gennaro non ha alcuna intenzione di andarsene prima della scadenza del suo mandato, nel 2020. Anzi, ha convinto l’ad Profumo di assicurarsi la professionalità dell’ex capo di gabinetto di Pansa al Dis, Dario Matassa, per metterlo a capo della cybersecurity.
ALBERTO MANENTI
Al posto del capo del Dis, Alessandro Pansa, il segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni ha poche chance in quanto fedelissima di Gentiloni, fu ministro degli Esteri. Si mormora invece il nome dell’attuale capo della Polizia Gabrielli che lascerebbe così il suo posto al capo di gabinetto di Salvini al ministero dell'Interno, il potente prefetto Matteo Piantedosi.
Ma il leader leghista nicchia su Enrico Savio a capo dell’Aise, apprezzando molto il lavoro fatto sul dossier libico di un altro vice di Manenti, il generale dell’esercito Caravelli.
E i 5Selle muovono quel cartonato del premier Conte che ha la delega sui Servizi. Vuole mettere becco nelle nomine e sta pensando di farle ancora slittare. Intanto punta a nominare l'''autorità delegata'' ai Servizi a Palazzo Chigi.
GIUSEPPE PERRONE MATTEO PIANTEDOSI BELLONI IN PRIMA FILA DA DI MAIO gabrielli salvini piantedosi SARRAJ HAFTAR MACRON