giovanni tria 5
Justus Lipsius per Dagospia
Qui a Bruxelles, è risaputo, non siamo molto spiritosi. Ed ancora meno riusciamo a comprendere la terminologia italiana, tipo “mandrakata”. C’è voluto qualche ora prima che i diplomatici italiani riuscissero a farci comprendere il termine. Ora che l’abbiamo capito, siamo tutti concordi nel giudicare le mosse di Tria una vera e propria “mandrakata”. Peccato (per voi) che non abbiamo abboccato.
A Lussemburgo, il vostro ministro dell’Economia s’è presentato cercando di giustificarsi per quel 2,4% di deficit per il prossimo triennio. Ce lo ha venduto con formule tecniche a dir poco risibili.
giulia bongiorno giovanni tria matteo salvini
Il vostro “ragionier Filini” ha provato a dire che il 2,4% è composto da due parti. La prima, il 2%, è dato dall’andamento tendenziale del deficit ereditato da Piercarlo Padoan. Il governo Gentiloni lo aveva indicato allo 0,8%, ma scontava l’aumento dell’Iva (12,5 miliardi, 0,8% del pil). Senza quest’aumento, sarebbe arrivato all’1,6%. Mettici un po’ di minore crescita, e già sfiorava il 2% in modo spontaneo.
E qui arriva la “mandrakata”. Tria ci ha voluto dire che quello 0,4% in più, arriva dall’aumento degli investimenti. Ma mica siamo scemi. Le regole di contabilità europea le abbiamo fatte noi. Il vostro ministro ha provato a dirci che, in realtà, il deficit per il 2019 sarebbe rimasto al 2%. In quanto – ha spiegato – difficilmente l’Italia sarebbe riuscita a spendere in un anno 8/10 miliardi per gli investimenti.
weber juncker
Con il risultato che quello 0,4% di mancati investimenti, poi, li conteggiava come pure riduzione del debito; in quanto non spesi. Un po’ troppo anche per i nostri palati forti, forgiati da aringhe a colazione.
Da queste parti avremo pure la pancia gonfia di birra e di patatine fritte, ma non siamo scemi. Così, prima che illustrasse la “mandrakata” all’Ecofin, gli abbiamo fatto capire che era meglio se tornava a Roma a rifare i conti. Così è stato. Alla prossima “mandrakata”…
JUNCKER ORA LEGALE
PADOAN DOMBROVSKIS padoan moscovici